martedì 30 ottobre 2012
Il Salone del gusto 2012: il mio racconto!
Chi frequenta almeno un foodblog lo sa, oggi si è concluso il Salone del Gusto e Terra Madre 2012 a Torino: evento enogastronomico di grande rilievo e interesse.
Dopo diversi anni, sono finalmente riuscita ad andare anch'io al Salone e il lungo viaggio è valso sicuramente la pena. Peccato esserci stata solo un giorno, tra l'altro domenica: sicuramente per l'edizione del 2014 mi prenderò più tempo.
Per chi non c'è mai stato, il Salone si articola sostanzialmente in quattro padiglioni più due tendoni. Tre padiglioni sono riservati all'offerta enogastronomica italiana, divisa per regioni, il quarto è invece dedicato a Terra Madre e all'offerta enogastronomica di tutti i paesi stranieri. I due tendoni ospitano invece un'enoteca e una serie di stand che offrono il cosiddetto cibo di strada.
Oltre alla fiera mercato, il Salone offre una serie di conferenze a tema food, su cui però non so darvi informazioni in quanto non ho potuto assistere a nessuna di esse. Posso però dirvi che avevano dei titoli davvero interessanti e avere l'opportunità di sentir parlare gli esperti del settore è sempre intrigante, a prescindere dal fatto che poi si condividano le loro idee o meno.
Per quanto mi riguarda (anzi, ci riguarda, visto che ero con la mia dolce metà), ho fatto un bel giro fra tutti gli stand, fermandomi a quelli che più attiravano la mia attenzione. Sarebbero serviti tutti e quattro i giorni per poter fare le cose per bene, soprattutto per quanto riguarda Terra Madre: l'aspetto più interessante è poter parlare con persone provenienti da tutto il mondo e ovviamente il grande affollamento e i minuti contati non hanno permesso di fare quest'esperienza.
Nonostante tutto, il giro che abbiamo fatto è stato entusiasmante, trovare produttori di così alta qualità in un unico posto è eccezionale. Abbiamo assaggiato varie cosine e ci siamo concessi alcune degustazioni a pagamento. Ci tengo a precisare che i prezzi, sia delle degustazioni che dei prodotti, mi hanno lasciata piacevolmente sorpresa: assolutamente onesti per la qualità e la quantità offerta. E' facile in queste situazioni alzare i prezzi, aprofittando della foga da acquisto dei visitatori: ecco perché ho apprezzato molto che sia accaduto il contrario.
Giusto per darvi un'idea delle meraviglie che si possono acquistare ecco cosa abbiamo preso noi:
pasta pura di pistacchio di Bronte neutra (non è né dolce né salata): non ho saputo resistere.
crema di noci verdi: non sapevo neanche che esisesse. E' ottenuta candendo le noci verdi e riducendole a crema. Ha un sapore dolce ma con un forte retrogusto affumicato, davvero particolare.
il genepy: un liquore tipico piemontese ottenuto da diverse piante aromatiche del genere Artemisia. Ha funzione digestiva ed è davvero interessante.
Fra gli innumerevoli assaggi vi faccio vedere alcune delizie:
Tartare di Fassone, con olio, erbe e limone: una vera favola!!! Sarebbe valsa la pena solo per questa specialità piemontese.
Un cannolo siciliano che era la fine del mondo: se qualcuno sa dove trovare una ricotta del genere dalle mie parti faccia un fischio!
Infine lei: la pizza! Ma non una pizza qualunque, no, quella del maestro: Bonci! Voi non ci crederete ma quando l'ho vista passare in mano a un ragazzo ho pensato "secondo me quella è pizza di Bonci" e poi, vedo lo stand! Mi sono emozionata tanto da sembrare un'adolescente di fronte a Justin Bieber. Non so se ci fosse Bonci in persona ma per me assaggiare la sua pizza è stata un vero onore, anche perché ora so a cosa puntare. Unico neo: mi sa che si erano dimenticati il sale, l'impasto era un po' sciapo... :)
Non voglio essere prolissa, quindi vi dico che secondo me vale la pena andare al Salone, è un'esperienza che un amante della buona cucina non può non amare.
Credo che la fiera sia relativamente ben organizzata ma vanno sicuramente migliorati aluni aspetti.
Innanzitutto credo sarebbe il caso di offrire più spazi per riposarsi: il Salone richiede diverse ore e stare sempre in piedi può diventare pesante.
Credo inoltre che, visto che ci troviamo ormai nell'era del 2.0, sia davvero scocciante trovarsi al Salone e non riuscire ad utilizzare la rete. Avrei voluto rendervi partecipi in tempo reale del mio giro nel salone e non mi è stato possibile perché internet non andava. Il paradosso? Lo stand di vodafone che si faceva pubblicità all'interno del padiglione!
Infine, sebbene la qualità dei prodotti sia medio alta, ho constatato con un po' di dispiacere che c'erano anche alcune eccezioni (vi prego, la fonduta in barattolo noooooo!!). Vorrei informarmi meglio sulla selezione (se c'è) degli espositori.
Voi che mi dite? Siete mai stati al salone? Vorreste andarci? Opinioni? :) In ogni caso: ci vediamo alla prossima edizione nel 2014!
mercoledì 24 ottobre 2012
Sushi fatto in casa (Homemade sushi!)
Tantissime cosa da fare e così poco tempo!
Sabato partirò alla volta di Torino: mi aspettano i miei parenti e un weekend speciale in compagnia del mio ragazzo. La metà principale sarà lui: il Salone del Gusto!
Sono anni che vorrei andare, ma per un motivo o per l'altro salta sempre tutto. Sta volta sono più agguerrita che mai e non vedo l'ora! Oltretutto, se la cosa sarà fattibile, conoscerò di persona alcune amiche blogger.
Naturalmente mi ritroverò a fare la valigia all'ultimo, devo ancora stampare un po' di biglietti da visita e in più devo vedere come organizzarmi per raccontarvi al meglio quest'esperienza. L'unica cosa sicura è che potrete seguire il tutto in diretta su twitter e facebook.
Il vero problema è che in questo periodo la macchina fotografica ha qualche acciacco e quindi non so se potrò portarmela dietro, vedremo. Mi sento un po' orfana senza la mia reflex, ma bisogna arrangiarsi e difatti la ricetta che vi propongo oggi è stata interamente ritratta con uno smartphone.
Per compensare la scarsa qualità delle foto però, vi offro un passo passo per imparare a preparare uno dei cibi più di moda al momento: il sushi.
Vi ricordo che il pesce dev'essere trattato corrrettamente prima di essere consumato crudo, vi invito quindi a vedere le indicazioni che avevo dato qui.
Non ho la pretesa di presentarvi il vero sushi, che purtroppo non ho ancora avuto l'occasione di assaggiare. La ricetta è frutto della mia personale sperimentazione e combinazione di ricette varie. Il sapore è quello del sushi che mangio al risorante. Per il ripieno potete tranquillamente seguire i vostri gusti e modificarlo a piacimento.
Ingredienti:
300 gr di riso per sushi
420 gr di acqua
60 gr di aceto di riso (potete sostituirlo con l'aceto di mele, ma non avrà lo stesso sapore)
mezzo cucchiaio di sale
1 cucchiaio di zucchero
fogli di alga nori
mezzo avocado
un trancio di salmone
philadelphia
1) Ho preparato il riso come spiegato in questo post.
2) Ho pelato e tagliato a fettine l'avocado.
3) Con un coltello ben affilato ho eliminato la pelle del salmone e l'ho tagliato a fettine eliminando eventuali lische con la pinzetta.
4) Per aiutarvi a creare i rotoli avrete bisogno di una stuoietta in bambù, che potete sostituire con una tovaglietta della colazione come vedete in foto. Ho coperto la tovaglietta con un po' di pellicola alimentare. Ho preso un foglio di alga nori e l'ho messo sulla pellicola.
5) Dopo essermi bagnata le mani, ho preso un po' di riso e l'ho distribuito sull'alga. Ho lasciato libero una piccola striscia di alga, che ho comunque bagnato con le dita.
6) Ho messo i vari ingredienti dalla parte oppposta.
7) Ho preso la tovaglietta con i pollici e, tenendo le dita davanti al ripieno in modo che non cadesse, ho arrotolato una prima volta il tutto e ho pressato bene. La tovaglietta serve per darvi un aiuto in questa operazione. Ho proceduto nello stesso modo una seconda volta, premendo bene.
Una volta creato il rotolo, l'ho messo in frigo mentre preparavo gli altri.
8) Alla fine ho tagliato i rotoli in pezzettini, avendo cura di bagnare più volte il coltello.
Ho servito con wasabi, salsa di soia e zenzero in salamoia.
So little time and so much things to do!
On Saturday I will leave bound for Turin: my parents and a wonderfull weekend with my boyfriend are waiting for me! The principal destination is the Salone del Gusto (litterally the Fair of Taste)!
It's a lot of time that I would like to visit this fair, but there is always a problem that prevents it to me. This time I'm ready and I can hardly wait! Moreover, if it will be possibile, I will meet other friendly bloggers.
Of course, I will find myself to pack my bag at the last minute, I already have to print my cards and I have to organize myslef to tell you about this experience in the best way. The only thing that is shure is that you will be able to follow me live thruogh facebook and twitter.
The real problem is that my camera is recently full of aches and pains and I don't know if I will be able to bring it with me, will see. I feel a bith orfan without my reflex but is necessary to manage, infact the today's recipe is wholly portrayed with a smartphone.
To balance the bad quality of the pictures, I offer you a step to step to learn how to prepare one of the coolest dishes of the moment: sushi.
I remember you that the fish has to be processed correctly, before beeing consumed raw, therefor I invite you to read what I wrote here (please use translator for it).
I don't claim to present the orginal recipe of sushi, which I never tasted. The recipe is the result of my personal experimentation and combination of different recipes. The taste is that of the sushi I eat in restaurant. For the filling, you can follow your taste and modify it like you prefer.
Ingredients:
300g of sushi rice
240g of water
60g of rice vinegar (you can use apple vinegar too, but it hasn't the same taste)
half tablespoon of salt
1 tablespoon of white sugar
Nori leaves
half avocado
a steak of salmon
philadelphia (fresh cream cheese)
PLEASE: look at the numbers to understand which picture you have to watch.
1) I prepared the rice in the way I explained in this post.
2) I peeled the avocado and cut it in slices.
3) Using a sharp knife, I removed the skin of the salmon and cut it in slices. I used a tweezers to remove possible bones.
4) You will need a sushi bamboo mat, but you can replace it with a table mat like the one you see in the picture. I covered the mat with a bith of film. I took a leaf of Nori and put it on film.
5) After having wet my hands with a bith of water, I took a bith of rice and spread it on the Nori. I left clear only a small strip of Nori, which I wet of water with my fingers.
6)I put the different ingredients on the opposite side.
7) I took the mat with my thumbs and, holding the finger in front of the filling to avoid its fall, I rolled all for the first time and I pressed well. The mat helps you in this operation. I went on a second time in the same way, pressing well.
After having created the roll, I put it in the fridge while I was preparing the others.
8) At the end I cut the rolls in pieces, beeing careful to wet the knife again and again.
I served with wasabi paste, soy sauce and ginger in brine.
Sabato partirò alla volta di Torino: mi aspettano i miei parenti e un weekend speciale in compagnia del mio ragazzo. La metà principale sarà lui: il Salone del Gusto!
Sono anni che vorrei andare, ma per un motivo o per l'altro salta sempre tutto. Sta volta sono più agguerrita che mai e non vedo l'ora! Oltretutto, se la cosa sarà fattibile, conoscerò di persona alcune amiche blogger.
Naturalmente mi ritroverò a fare la valigia all'ultimo, devo ancora stampare un po' di biglietti da visita e in più devo vedere come organizzarmi per raccontarvi al meglio quest'esperienza. L'unica cosa sicura è che potrete seguire il tutto in diretta su twitter e facebook.
Il vero problema è che in questo periodo la macchina fotografica ha qualche acciacco e quindi non so se potrò portarmela dietro, vedremo. Mi sento un po' orfana senza la mia reflex, ma bisogna arrangiarsi e difatti la ricetta che vi propongo oggi è stata interamente ritratta con uno smartphone.
Per compensare la scarsa qualità delle foto però, vi offro un passo passo per imparare a preparare uno dei cibi più di moda al momento: il sushi.
Vi ricordo che il pesce dev'essere trattato corrrettamente prima di essere consumato crudo, vi invito quindi a vedere le indicazioni che avevo dato qui.
Non ho la pretesa di presentarvi il vero sushi, che purtroppo non ho ancora avuto l'occasione di assaggiare. La ricetta è frutto della mia personale sperimentazione e combinazione di ricette varie. Il sapore è quello del sushi che mangio al risorante. Per il ripieno potete tranquillamente seguire i vostri gusti e modificarlo a piacimento.
Ingredienti:
300 gr di riso per sushi
420 gr di acqua
60 gr di aceto di riso (potete sostituirlo con l'aceto di mele, ma non avrà lo stesso sapore)
mezzo cucchiaio di sale
1 cucchiaio di zucchero
fogli di alga nori
mezzo avocado
un trancio di salmone
philadelphia
1) Ho preparato il riso come spiegato in questo post.
2) Ho pelato e tagliato a fettine l'avocado.
3) Con un coltello ben affilato ho eliminato la pelle del salmone e l'ho tagliato a fettine eliminando eventuali lische con la pinzetta.
4) Per aiutarvi a creare i rotoli avrete bisogno di una stuoietta in bambù, che potete sostituire con una tovaglietta della colazione come vedete in foto. Ho coperto la tovaglietta con un po' di pellicola alimentare. Ho preso un foglio di alga nori e l'ho messo sulla pellicola.
5) Dopo essermi bagnata le mani, ho preso un po' di riso e l'ho distribuito sull'alga. Ho lasciato libero una piccola striscia di alga, che ho comunque bagnato con le dita.
6) Ho messo i vari ingredienti dalla parte oppposta.
7) Ho preso la tovaglietta con i pollici e, tenendo le dita davanti al ripieno in modo che non cadesse, ho arrotolato una prima volta il tutto e ho pressato bene. La tovaglietta serve per darvi un aiuto in questa operazione. Ho proceduto nello stesso modo una seconda volta, premendo bene.
Una volta creato il rotolo, l'ho messo in frigo mentre preparavo gli altri.
8) Alla fine ho tagliato i rotoli in pezzettini, avendo cura di bagnare più volte il coltello.
Ho servito con wasabi, salsa di soia e zenzero in salamoia.
So little time and so much things to do!
On Saturday I will leave bound for Turin: my parents and a wonderfull weekend with my boyfriend are waiting for me! The principal destination is the Salone del Gusto (litterally the Fair of Taste)!
It's a lot of time that I would like to visit this fair, but there is always a problem that prevents it to me. This time I'm ready and I can hardly wait! Moreover, if it will be possibile, I will meet other friendly bloggers.
Of course, I will find myself to pack my bag at the last minute, I already have to print my cards and I have to organize myslef to tell you about this experience in the best way. The only thing that is shure is that you will be able to follow me live thruogh facebook and twitter.
The real problem is that my camera is recently full of aches and pains and I don't know if I will be able to bring it with me, will see. I feel a bith orfan without my reflex but is necessary to manage, infact the today's recipe is wholly portrayed with a smartphone.
To balance the bad quality of the pictures, I offer you a step to step to learn how to prepare one of the coolest dishes of the moment: sushi.
I remember you that the fish has to be processed correctly, before beeing consumed raw, therefor I invite you to read what I wrote here (please use translator for it).
I don't claim to present the orginal recipe of sushi, which I never tasted. The recipe is the result of my personal experimentation and combination of different recipes. The taste is that of the sushi I eat in restaurant. For the filling, you can follow your taste and modify it like you prefer.
Ingredients:
300g of sushi rice
240g of water
60g of rice vinegar (you can use apple vinegar too, but it hasn't the same taste)
half tablespoon of salt
1 tablespoon of white sugar
Nori leaves
half avocado
a steak of salmon
philadelphia (fresh cream cheese)
PLEASE: look at the numbers to understand which picture you have to watch.
1) I prepared the rice in the way I explained in this post.
2) I peeled the avocado and cut it in slices.
3) Using a sharp knife, I removed the skin of the salmon and cut it in slices. I used a tweezers to remove possible bones.
4) You will need a sushi bamboo mat, but you can replace it with a table mat like the one you see in the picture. I covered the mat with a bith of film. I took a leaf of Nori and put it on film.
5) After having wet my hands with a bith of water, I took a bith of rice and spread it on the Nori. I left clear only a small strip of Nori, which I wet of water with my fingers.
6)I put the different ingredients on the opposite side.
7) I took the mat with my thumbs and, holding the finger in front of the filling to avoid its fall, I rolled all for the first time and I pressed well. The mat helps you in this operation. I went on a second time in the same way, pressing well.
After having created the roll, I put it in the fridge while I was preparing the others.
8) At the end I cut the rolls in pieces, beeing careful to wet the knife again and again.
I served with wasabi paste, soy sauce and ginger in brine.
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giovedì 18 ottobre 2012
50 sfumature di grigio e...cioccolatini ai marroni! (50 Shades Of Grey and....sweet chestnuts chocolate!)
ATTENZIONE: post altamente ironico e dissacrante, astenersi discepoli di frustini e manette privi di senso dell'umorismo! I lor signori sono invitati a non leggere o a farlo solo in presenza dei dolcetti sottoriportati in modo da compensare l'amarezza nascente durante la lettura! :D
No davvero, non offendetevi, è solo la mia personalissima opinione, espressa alla mia maniera, sempre un po' esagerata! ;)
PS: messaggio per la mia mamma: di solito non mi esprimo così in pubblico, cancellerò ogni traccia di questo post quando sarà ora di cercarsi un lavoro vero, promesso!
50 sfumature di grigio: ancora? Sì, ancora! Non posso esimermi (ma voi sì, siete ancora in tempo a scorrere in giù col mouse) dal fare la mia recensione di questo best seller che rimane in cima alla classifica dei libri più letti.
Lo confesso, ho da sempre la repulsione per tutto ciò che va troppo di moda o piace a tutti, forse risulta un po' snob ma che ci devo fare?
Sta volta però, mi sono detta di smettere di fare la fighetta e ho caricato il libro dell'anno sul lettore: in fondo se ha avuto tutto questo successo un motivo ci sarà, giusto? Mica si può leggere solo Dante! Ok, non l'ho mai letto, cercavo i riassunti su studenti.it il giorno prima dell'interrogazione, ma non ditelo alla mia ex professoressa di italiano che le viene un colpo.
Per presentarvi il tutto userò il classico schema che si prendeva a riferimento a scuola.
Riassunto (per chi ancora non avesse letto il libro, o una qualsiasi recensione su internet)
Lei conosce lui, lei e lui fanno tanto sesso, lui e lei si mollano. Ma non temete: ci sono altri due libri che raccontano il seguito (no, non avuto il coraggio di leggerli quindi non so di cosa parlino ma immagino più o meno della stessa cosa).
Personaggi
Lei. Anastasia, soprannominata Ana (caso o sottile allusione?), ha 21 anni ed è la tipica ragazza che evidentemente non si è mai lavata né depilata in vita sua, visto che appena succede, passa dall'essere una poveretta senza la benché minima esperienza con l'altro sesso, a una strafiga che fa sesso acrobatico con un miliardario.
Nel giro di pochi giorni, passa dal condividere il letto con gli acari, a spartirsi una stanza delle torture (o del piacere?!) con uno squilibrato che indossa solo camicie di lino bianche. Nonostante ciò, dopo 604 pagine su un totale di 680, lei arrossisce al solo pensiero che lui sappia che prende la pillola (???).
Lui. Christian Grey ha 28 anni, una barca di soldi e pure un jet privato, sa fare tutto: pure dirigere una holding (che dal libro sembra occuparsi solo di beneficenza in Africa) non essendo mai in ufficio, perché perennemente occupato a copulare con signorine varie.
Pur non presentando certificato medico, soffre evidentemente di sensibilità acuta all'apparato riproduttore, perché si eccita in qualunque momento, che davanti a lui si presenti una procace donzella o un pollo arrosto del take away.
Tale patologia coinvolge anche l'apparato fonatorio, infatti egli non parla ma grugnisce o ringhia.
Altri personaggi. Sono del tutto irrilevanti perché i due protagonisti non amano le cose a tre.
Ambientazione
La narrazione si articola sostanzialmente nella presentazione di due scene principali: la prima in cui i due consumano un pasto e Mr Grey intima in maniera maniacale all'innocente studentella di mangiare e la seconda in cui lui dice, di punto in bianco, "scopiamo!" e non si riferisce al tirare su le briciole cadute dalla tovaglia. Comunque, nel caso ve lo steste chiedendo, lei accetta sempre.
Commento
Il libro è a dir poco esilarante, davvero difficile riuscire e inserirlo in una categoria: comico?fantasy?
Ho solo 3 certezze:
1) non è un libro erotico o pornografico: a dirla tutta c'è da dubitare che l'autrice abbia mai visto una manetta in vista sua, visto che alcune puntate dei teletubbies possono ritenersi molto più trasgressive.
Suvvia, nel 2012 bastano davvero un paio di manette (che ormai vendono anche da Coin) e qualche descrizione più esplicita di "apine e fiorellini" per rendere qualcosa tabù? C'è qualcosa di veramente erotico nell'usare il linguaggio tipico da film porno che si limita a 2 sostantivi e 3 aggettivi ripetuti all'infinito? A quel punto, guardate un film porno, almeno ci sono le illustrazioni!
2) non è una storia romantica: no dai, qui esce tutto il mio spirito femminista! Cosa c'è di romantico in un tizio che, in virtù del fatto che è ricco sfondato, fa firmare accordi in cui la malcapitata (consenziente, per carità) si impegna a mangiare, indossare, fare, dire e pensare tutto quello che lui vuole? Lo vorreste veramente un tizio che vi dice "Non pensare. Tu pensi troppo" e che vi fa regali costosi, non perché vi vuole bene, ma perché " io sono ricco e me lo posso permettere"? Davvero il desiderio non confessato di ogni donna è questo?
3) è un libro che, se preso in un certo modo, può rivelarsi davvero esilarante. Vi cito solo una scena, voi mentre leggete immaginatevi che a posto di Anastasia e Mr Grey ci siate voi e il vostro fidanzato/amante/marito. "Perché non ti piace essere toccato?" domanda lei perdendosi nei suoi occhi. In una situazione reale probabilmente la risposta sarebbe "Cara, perdinci, c'è la Juve in tv! Se devi farlo, almeno fallo senza disturbarmi", oppure "Cara, accetterei volentieri, ma dopo 4 ore chiuso in un vagone Trenitalia senza ricambio d'aria, credo che là sotto si potrebbero scoprire nuove forme di vita". Invece no, Mr Grey la guarda e risponde "Perché dentro ho 50 sfumature di tenebra, Anastasia". Ditemi che non sarei l'unica a ridere tre quarti d'ora.
In conclusione, vi invito tutti a partecipare all'iniziativa "Regala un vocabolo a James E. L", grazie alla quale l'autrice potrà ampliare il proprio vocabolario e forse, ma non è certo, sostituire la figura chiave del libro "il labbro" o "le labbra" con qualcosa di più originale (su 680 pagine compare qualcosa come 170 volte).
E ora che sapete cosa non leggere, vi consiglio qualcosa con cui legare a voi e piegare veramente al vostro volere il vostro uomo, altro che manette!
Li preparate in 5 minuti e il vostro lui non saprà dire di no! ;)
Ingredienti:
300 gr di cioccolato fondente al 70% di cacao
50 gr di panna fresca
2 tuorli
250 gr di marronata
Ho sciolto il cioccolato con la panna in un pentolino, quindi ho aggiunto i tuorli e ho sbattuto bene. Ho incorporato la marronata al composto. Ho versato l'impasto in una teglia e ho messo in frigo un paio d'ore. Ho tagliato a cubetti e ho servito.
WARNING: this post is higly ironic and scoffing, no humorless whips’ and cuffs’ followers please! I invite, you gentlemen, not to read or to do it only if you’re eating the below listed desserts, so that you can balance the rising bitterness during the lecture! :D
No really, don’t get offended, it’s only my personal opinion, which is expressed in my own way, always a bith exaggerated!
PS: message for my mom: normally I don’t use such a foul language in public, I will clear all the traces of this post when i twill be the time to look for a real job, promise!
50 Shades of Grey: again? Yeah, again! I can’t exempt myself ( but you can, you’re already in time for scrolling down with the mouse) from making my review of this best seller, which remains on the top of the charts of most read books.
I must confess that, I’ve always had a repulsion for all what is popular or what everyone like, maybe it’s a bith snob but what do I have to do?
But this time, I said to myself that I had to stop putting on airs and I uploaded the book of the year on the bookreader: if it had all that sucess there must be a reason after all, isn’t it? Surely we can’t only read Dante! Ok, I never read it, I looked for the summaries on studenti.it (a website for students) the day before the test, but don’t say it to my ex Italian professor, or she’s going to have a cow!
To present my review, I will use the classical rules that
were used as reference in school
Summary (for those who have not already read the book, or whatever review on internet)
She knows him, they have sex, they brake up. But don’t be afraid: there are two other books that tell the sequel (no, I wasn’t courageus to read them, so I don’t know what they are about, but I think that they tell more or less the same things).
Characters
She. Anastasia, called Ana is 21 years old and she’s the typical girl that, clearly, never washed nor shaved herself, seeing that when she does it, changes over from being a nerd without any experience with the opposite sex, to be a super hot girl who has acrobatic sex with a millionaire.
In a few days, changes from sharing the bed with mites, to share a tortures’ room (or pleasure’s room?) with a lunatic who wears only white linen shirts. In spite of that, after 640 pages out of 680 total pages, she blushes thinking that he knows that she’s on the pill (???).
He. Christian Grey is 28 years old, has a lot of money and a private jet too, he’s good in everything: as well in directing a holding (that according to the book deals with charity in Africa) although he’s never in his office, because he’s busy to copulate with various ladies.
Despite he doesn’t present a medical certificate, he clearly suffers of sharp sensitivity in reproductive system, beacuse he get excited at any time, either that in front of him there is a seductive damsel or a roast chicken of the take away.
This pathology involves the speech organ too, indeed he doesn’t speak but he grunts and rumbles.
Other characters. They are insignificant because the two main characters don’t like threesome.
Setting
There are basically two principal scenes: the first one in which the two main characters have a meal and Mr grey orders to the innocent girl to eat in a maniacal way and the second in which he says, out of the blue, “let’s shag!”. If you’re asking it yourself, well, she always accepts.
Commentary
The book is definitely hilarious, it’s really difficoult to add it to a category: comic?fantasy?
I only have 3 certainties:
1)
it’s not an erotic or pornographic book:
sincerely, it’s in doubt that the author has ever seen a cuff in her hole life,
seeing that some episodes of the Teletubbies are more transgressive.
Come on, nowadays do a pair of cuffs or a
description, which is a bith more explicit than “bees and flowers”, be enough
to make something a taboo? Is there something really erotic in using the
language of a typical porn film, which limits itself to 2 substantives and 3
adjectives, which are endlessly repeted? At this point, watch a porn film, at
list there are pictures!
2) it’s not a romantic story: no please, here
come’s out my feminist spirit! What is romantic about a man who, in accordance
to the fact that he’s rolling with money, gets the unfortunate (who is
consenting, for God’s!) to sign agreements, which commits to eat, wear, do, say
and think all what he wants? Would you really want a man, that says you “Don’t
think! You think to much.” and that makes you expensive presents, not beacuse
he loves you but because “I’m rich and I can afford it”? Is it really the
unconfessed wish of every woman?
3) it’s a book, that can be hilarious if it’s taken
in the right way. I mention only a scene, while you are reading, imagine that
in place of Anastasia and Mr grey, there are you and your boyfriend/lover/husband.
“Why don’t you like to be touched?”, she asks, getting lost in his eyes. In a
realistic situation, the answer would probably sound like “Dear, for goddness’
sake, there’s my favourite football team in tv!”, or like “Dear, I would be
glad to accept, but after four hours closed in a train carriage without
changing air, I think that it would be possibile to discover new forms of life
down there!”. But Mr Grey is different and he answers “beacuse inside I have 50
shades of darkness, Anastasia”. Say that I would not be the only one to laugh
for half an hour.
In conclusion, I invite you all to participate to the initiative “Give a word to James E. L.”, thanks to which the author will be able to develop its vocaboulary and maybe, buti is not shure, substituate the keyfigure of the book “lips” with something more original (it appears 170 times in 680 pages).
And now that you know what not to read, I suggest you something with whom binding to you and bending to your will your man, better than cuffs!
You prepare them in 5 minutes and your love will not be able to say no! ;)
300g of bitter 70% cocoa chocolate
50g of whipping cream
2 yalks
250g of sweet chestnuts jam
I melted the chocolate with the whipping cream in a
saucepan, then I added the yalks and mixed well. I added the sweet chestnuts
jam. I pourred the mixture in una pan and left it to cool in the fridge for two
hours. I cut into cubes and served.
lunedì 15 ottobre 2012
Per tutti i gusti Alto Adige: la grande cucina altoatesina allo Sheraton Malpensa!
Eccomi qua, comodamente accoccolata sul divano, col caffè in mano e una bella musica in sottofondo: bene, sono pronta per raccontarvi dell'esperienza che ho vissuto lunedì a Milano.
Non è facile raccontare gli eventi gastronomici, anzi, lo trovo difficilissimo: è facile cadere nell'adulazione, ma è ancora più facile trovarsi a fare un elenco di piatti e di nomi annoiando da morire lo sfortunato lettore. Sì perché non è come raccontarvi di un ristorante, non potrete tornare a quell'evento e assaggiare quei piatti e non è neanche come fare un racconto live, per invitare chi non c'è ancora a partecipare a qualche evento.
Quindi? Che si fa? Beh, io vi racconto di "Per tutti i gusti-Alto Adige" a modo mio, poi vedete voi fino a quale riga resistere! ;)
Vi siete mai chiesti che differenza ci sia fra il quadro un grande artista e quello di un pittore qualsiasi? Io sì, tante volte e forse ora ho trovato, almeno in parte, la mia personale risposta: non è tanto la tela a fare la differenza, quanto la mano che l'ha creata. L'opera non è altro che il sunto di tutto ciò che l'artista è, e senza conoscere l'artista di quella tela non puoi capire proprio niente: è solo un po' di colore messo a caso su un pezzo di stoffa. Lo stesso vale per la cucina, che per me è un'arte a tutti gli effetti.
Perché dirvi tutto questo? Semplicemente perché "Per tutti i gusti" mi ha permesso di conoscere chi stava dietro ad ogni piatto servito e dare un'interpretazione di quest ultimo che va al di là del semplice assaggio. E' così che la salsa di accompagnamento non è più solo menta e zenzero ma ha un preciso significato, rappresenta un'idea, una filosofia.
Cosa fa davvero la differenza? A parte tecnica, ingredienti di qualità ed esperienza s'intende. Un'unica cosa: la passione. Non c'è nulla di più forte della passione per qualcosa e non c'è nulla che riesca a rendere migliore ciò che si fa.
Guardandomi indietro, ciò che mi ha fatto immmediatamente ammirare alcuni individui era l'amore, la goia con cui affrontavano la vita, la loro professione e la loro capacità con cui riuscivano a trasmettere tutto ciò agli altri. Il bello della passione è proprio questa: è un qualcosa che più dividi (o sarebbe meglio dire condividi) e più diventa enorme, magico non credete?
Sì va bene, sono presa molto bene, anzi benissimo e questo dipende anche dal fatto che la cucina e i prodotti di cui si è parlato sono della mia terra. Spesso purtroppo si creano delle leggende su cosa succede e non succede qui, si giudica senza conoscere e non si riesce ad andare al di là di alcuni pregiudizi.
Tutti coloro che sono intervenuti sono riusciti a smentire alla grande ogni possibile pregiudizio, a partire dal fatto che siamo gente chiusa, che non parla con gli italiani ecc: ho chiacchierato poche volte in modo così tranquillo e aperto con perfetti sconociuti!
E poi, e poi c'è un fatto: lavorare con i prodotti locali, rinnovare una cucina tradizionale senza snaturare i piatti non è mai facile, ma credo che in Alto Adige quest'operazione sia ancora più difficile. Senza voler sminuire altri, pensate ad esempio a quanti prodotti offrono le terre del sud e ora immaginate di dover cucinare con ingredienti come il cavolo, la rapa e poco altro. Spesso ingredienti poverissimi, ormai poco usati.
Ecco, credo che riuscire a trirare fuori dei piatti favolosi da una combinazione così ristretta, eppure così buona di ingredienti sia davvero speciale e ci siamo riusciti! Di questo vado immensamente fiera da altoatesina quale sono e nel mio piccolo cerco anch'io di far conoscere la nostra cucina oltre provincia.
Ma quindi? Cos'abbiamo mangiato?
Iniziamo con un aperitivo con degli amuse bouche davvero buoni, in particolare mi hanno colpita un bicchierino con tartare di salmone, arancia e uova di trota e un bicchierino con composta di cranberries, ricotta, cannella e speck. Voglio provare a riprodurli alla prima occasione!
Ci sediamo quindi a tavola e iniziamo con un favoloso antipasto: tartara di agnello scottato, erbe aromatiche, cipolla rossa e capperi, bulgur di grano saraceno, salsa di menta e zenzero, accompagnata da un Sauvignon Blanc Quarz 2010, della cantina di Terlano.
Se gli accostamenti degli ingredienti vi sembrano particolari, un motivo c'è: lo chef, Luigi Ottaiano, non è esattamente altoatesino doc. Classe 1965, lavora al ristorante Kallmuenz di Merano ma è orginario di Napoli e l'influenza di quei luoghi si sente eccome. Come se non bastasse ha uno staff interamente giapponese e infatti i suoi piatti sono caratterizzati da un tocco orientale.
Il piatto di Ottaiano rispecchi appieno la sua filosofia: ingredienti semplici, senza troppi fronzoli, ma al contempo caratterizzati da abbinamenti ricercati e particolari. Uno chef di carattere ma anche di grande umiltà, che non fa il vip ma punta a condividere il suo pensiero.
La cucina di Manuel (non si offenderà mica se lo chiamo per nome vero? :D) mostra un forte attaccamento alla cucina tradizionale, presentando però dei tocchi di modernità che si concretizzano, ad esempio, nelle tecniche di cottura. Bella l'idea della polvere di olive, ottimo l'utilizzo di un ingrediente di stagione come la zucca. Forse mancava un puntino di sapidità in più.
Nota di merito va alla perfetta cottura della carne che ci ha fatto assaggiare nel pomeriggio durante il cooking show riservato alle blogger, che purtroppo non è stata riproposta a cena.
Il secondo che segue, è ad opera dello chef Mauro Buffo del ristorante Vigilius di Lana. Gustiamo una lombatina di cervo con purea di sedano rapa e patate delfino, accompagnata da un Lagrein Gurzan 2011 della cantina Karl Martini & Sohn.
Lasciatemi dire innanzitutto che il luogo dove lavora lo chef non è un semplice ristorante in montagna, anzi. Innanzitutto è raggiungibile solo grazie alla funivia, inoltre rispecchia appieno la filosfia adottata in regione per quanto riguarda l'architettura: la struttura è costruita per inserirsi in un contesto naturale, senza modificarlo, ma anzi cercando di imitarlo nelle forme e nei materiali. Tradizione e modernità si uniscono nel rispetto dell'ecologia in un meraviglioso complesso che, senza esagerazioni, ti lascia a bocca aperta.
Inutile dire che, almeno a mio parere, lo chef si inserisce coerentemente in questa filosfia con la sua cucina. Ammetto che amo la selvaggina e quindi forse sono un po' di parte, ma il piatto dello chef Buffo ha conquistato fino all'ultima mia papilla gustativa, tralasciando l'anice stellato, per fortuna aggiunto di lato, che proprio non sopporto, ma questi sono gusti assolutamente personali.
Disossata alla perfezione (fissavo Buffo con occhio ammirato mentre pensavo a che poltiglia sarebbe uscita se avessi provato io a rifare la stessa operazione), la carne viene cotta con maestria. Un classico piatto della cucina altoatesina viene riproposto con pochi semplici tocchi in veste nuova: la composta di mirtilli rossi e il rafano, tipicamente serviti separati si uniscono creando un connubio davvero interessante.
Il purè di patate viene sostituito da un purè di sedano rapa, ingrediente spesso sottovalutato, dalla consistenza vellutata (confesso di averlo già riprodotto a casa, era troppo buono). Le patate non vengono dimenticate ma aggiunte nel piatto in veste nuova. Ottimo!
E' la volta dei formaggi e vi assicuro che non sono formaggi qualsiasi, anzi! Sarebbe valsa la pena andare solo per quelli da quanto erano buoni. Li accompagnamo con un Pinot Nero Burgum Novum 2009 di Castelfederer.
Il bouquet viene sapientemente preparato da un personaggio davvero particolare (lo dico in senso buono eh!): Hansi Baumgartner. Ex chef con una stella michelin, Hansi decide di lasciare tutto e seguire la sua passione: i formaggi! Apre una sua azienda e inizia a selezionare, produrre e valorizzare i migliori prodotti locali e non, andando a riscoprire anche le ricette ormai dimenticate e abbandonate. Ditemi voi se questa non è passione?!
Hansi presenta i suoi formaggi come perle rare, ti racconta le storie che stanno dietro ad ogni prodotto ed è impossibile non farsi coinvolgere. Ogni assaggio è un'esperienza unica e assolutamente da ripetere! In particolare dovrò assolutamente acquistare il formaggio con le pere e quello con le castagne, ma non dimentichiamoci del graukaese: prodotto tipico dell'Alto Adige, spesso sottovalutato e che Hansi vuole riportare in auge, anche nelle cucine dei grandi chef.
Concludiamo con un dolce davvero particolare, oserei dire artistico e divertente allo stesso tempo. Ne è autore lo chef Alois Haller di Castel Fragsburg, aiutato dal suo assitente, che ci propone una fetta di pera liquida con mandorle croccanti, uovo dorato e panna acida.
Nome riduttivo, che non rende giustizia, secondo me, all'articolazione del piatto e alla fantasia che ci sta dietro e che ringrazio di aver potuto cogliere seguendo la preparazione passo passo durante lo show cooking.
L'idea di servire una semplice composta di frutta in uno scrigno di ciocolato secondo me è davvero orginale, così come il sevire un dolce composto da più parti, da unire secondo il proprio gusto.
Simpaticissima l'idea del tubetto, stile dentifricio, da aprire e spremere nel bicchiere. La dolcezza del cioccolato bianco e delle mandorle viene sapientemente equilibrata dall'aspro dei lamponi e di un gelato alla panna acida che mi ha conquistata.
Che dirvi dello chef? E' uno di quelli che mi fa dire " ma con che coraggio pubblico su internet gli gnocchi al pomodoro?": pensare che abbia la mia età e che abbia una concezione così chiara e articolata della cucina è davvero ammirevole.
In abbinamento al dolce gustiamo un Passito Bianco Sissi 2009 della cantina di Merano: buono, anche se forse un tantino troppo dolce, vista la presenza del cioccolato bianco e delle mandorle caramellate nel piatto.
Chef a parte, vorrei menzionare anche alcuni produttori che ci hanno fatto compagnia e ci hanno parlato dei loro prodotti. E' grazie a loro che possiamo gustare ed esportare prodotti tipici di qualità.
Immancabile è lo speck, prodotto simbolo dell'Alto Adige, che non può mancare sulla tavola di ogni sudtirolese e che si può interepretare in tanti modi orginali, oltre che essere gustato "nature" tagliandolo direttamente a tavola su un bel tagliere di legno. Mi raccomando, come ci ha spiegato Carolina Zanichella del consorzio speck Alto Adige, il taglio deve sempre procedere controfibra!
Altro prodotto di punta locale è la birra, che insieme ai vini accompagna il gulash d'inverno e le merende del contadino, con formaggi e salumi, d'estate. Uno dei produttori più importanti è la Forst, fondata da due meranesi nel 1857, che ad oggi conta anche diversi locali in cui si può mangiare e gustare un'ottima birra. Vi consiglio in particolare il locale a Bolzano, dove ho mangiato veramente bene.
A presentarci il prodotto c'erano Emilio Trivellin e il suo collega, di cui purtroppo non ricordo il nome, che sono stati simpaticissimi e hanno dimostrato grande interesse per la nostra terra.
Un altro ospite rilevante è stato Gasser Harald, organizzatore della fiera Biolife e di tutto il progetto sottostante. La fiera si svolgerà dal 30 novembre al 2 dicembre a Bolzano e raccoglierà diversi espositori che si occupano di produzione esclusivamente biologica. Di recente a Bolzano ha anche aperto un locale, che utilizza solo prodotti bioligici e che rientra nella filofia di Harald: il risorante Areté.
Ultimo, ma non meno importante, è stato l'intervento di Guenther Giovanett di Castelfederer, una cantina di Egna che produce fra i più noti vini altoatesini e ha più volte vinto dei premi. Effettivamente il Pinot che ci ha fatto assaggiare era buonissimo e merita davvero.
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l'assistenza di tutto lo staff di cucina e di sala dello Sheraton hotel e soprattutto a Carlo Vischi, che organizzato tutto e mi ha fatta sentire subito a casa, cosa non facile visto il mio carateraccio!
Un grazie va anche alle blogger che mi hanno fatto compagnia in questa bella esperienza e in particolare a Elena che mi ha sopportata e che mi ha fatto tanto piacere reincontrare!
Io a questo punto passo e chiudo e vi aspetto per condividere con voi una nuova esperienza a fine ottobre, quando andrò al salone del gusto! Nel frattempo non perdetevi le prossime ricette, c'è in vista qualcosa di molto cioccolatoso! :) baci
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