giovedì 31 maggio 2012

Dolcetti con marmellata di fragole (Little desserts with strawberry jam)




Ok, i maggiordomi saranno anche persone losche, che frugano nei tuoi affari e spifferano i fatti tuoi alle donne delle pulizie dei vicini, che poi li spifferano al guardiniere ecc ecc, però diciamocelo: mica male avere un tizio al tuo servizio. Magari conciato un po' da pirla (passatemi il termine, suvvia), come il famoso Ambrogio, pronto a progerti una piramide di cioccolatini dorati.
Per carità, mi piace cavarmela da sola, ma ci sono giorni come oggi in cui vorrei solo vegetare sul divano, spiluccando stuzzichini e guardando telefilm. Sono, giusto per restare in tema, cotta: fra cane, esami e stress vario vorrei una bella vacanza e invece mi tocca studiare! Vabbeh, in fondo ho il privilegio di poter studiare senza dover lavorare contemporaneamente e di certo non mi posso lamentare.
Diciamo comunque, che in questi giorni non sto cucinando chissà che, ma per fortuna ho un sacco di ricettine arretrate da proporvi. Oggi ve ne lascio una semplcissima ma molto buona. Ci tengo a precisare che la confettura di fragole che ho utilizzato me l'ha regalata Stefania, quando ci siamo trovate in occasione delle Strade della Mozzarella ed era veramente una bomba, troppo buona! Grazie Stefania!




Ingredienti (per circa 18 dolcetti)

75 gr di burro
2 uova
1 tuorlo
70 gr di zucchero
mezzo cucchiaino di polvere di vaniglia
60 gr di farina 00
3 gr di lievito
2 gr di sale
18 cucchiaini di marmellata di fragole (ma potete usare una qualsiasi marmellata di vostro gradimento)

Ho sbattuto la vaniglia con le uova e il tuorlo, ho aggiunto la farina, lo zucchero,il sale e il lievito. Ho sbattuto e aggiunto anche il burro fuso. Ho distribuito un po' di impasto in questo carinissimo stampo silikomart, quindi ho messo in ogni cavità un cucchiaino di marmellata e ho coperto con dell'altro impasto. Ho cotto a 210° per circa 5 minuti e ho prolungato la cottura per altri 5 a 170°.



Ingredients (makes more or less 18 desserts):

75g of butter
2 eggs
1 yalk
70g of sugar
half teaspoon of vanilla powder
60g of plain flour
3g of baking powder
2g of salt
10 teaspoons of strawberry jam (but you can use every type of jam that you like)


I stirred the vanilla with the eggs and the yalk. I added the flour, the sugar, the salt and the baking powder. I stirred well and I added also the melted butter. I put a bit of mixture in this lovely pan silikomart, then I put a teaspoon of jam in every mould and covered with some more mixture. I cooked at 210° for 5 minutes, then I prolonged the cooking for more 5 minutes.



domenica 27 maggio 2012

Budino di fagioli con mazzancolle e salsa allo yogurt e rosmarino: golosi anche senza glutine



Oggi è la giornata dedicata alla celiachia, per questo io e un folto gruppo di blogger abbiamo deciso di contribuire dandovi un piccolo vademecum su come comportarsi con un celiaco a cena... Premesso che la celiachia è una malattia e non un capriccio, l’unica cura possibile, ad oggi, è l’astensione dai cibi glutinosi! Dico ciò perché si capisca bene che chi è celiaco è COSTRETTO a mangiare senza glutine e non gli fa piacere, perché è molto dannoso per il suo organismo. Quindi ci sono cibi IN (permessi) e cibi OUT (vietati). La cosa più semplice da fare è preparare un menù che possa andare bene per tutti, così non vi stresserete a preparare più pietanze, con risultati, il più delle volte deludenti. Per preparare cibi che possano mangiare tutti, quindi anche i celiaci, bisogna sapere quali sono i cibi consentiti e quelli vietati. Qui troverete un elenco molto utile  (http://saporiesaporifantasie.blogspot.it/p/celiachia-for-dummies.html)
Anche se l'elenco può sembrare lungo c'è un modo abbastanza semplice per capire se un cibo è senza glutine. Basta leggere attentamente le etichette! Adesso poi la normativa prevede che sia scritto a chiare lettere e, nei prodotti esteri, è sempre specificato se può contenere tracce di glutine. Infine, se un prodotto porta la spiga sbarrata sulla sua confezione è certificato dall’AIC ed è garantito per i celiaci.
REGOLE PER EVITARE CONTAMINAZIONI in casa
1. Lavare mani, superfici, utensili sporchi di farina, possibilmente in lavastoviglie e accuratamente;
2. Usare la carta forno per le teglie e tutti quegli utensili (come piastre) dove hanno cotto cibi col glutine;
3. Se volete cucinare la pasta per un celiaco, l’acqua deve essere pulita, il cucchiaio con il quale mescolate la pasta senza glutine a parte, il sale nuovo o comunque non quello contaminato dal cucchiaio “sporco” di acqua della pasta col glutine;
4. Evitare di infarinare i cibi, anche quelli degli altri, così eviterete grande fonti di stress; se proprio dovete non mettete nella stessa padella o teglia le due preparazioni;
5. se usate una griglia e avete della carne impanata, grigliate prima quella del celiaco (senza panatura) e poi tutto il resto;
6. non addensare salse, ecc. con farina. Usate la fecola per tutti e sarà più semplice!
7. non appoggiate il cibo su cibi col glutine o dove sia stato cibo col glutine. Ad esempio il pane del celiaco non mettetelo insieme a quello col glutine o nello stesso contenitore anche senza che l’altro sia presente;
8. anche per l’olio di frittura valgono le stesse regole, prima friggete il cibo senza glutine e poi tutto il resto; in ogni caso non utilizzate quello già usato in precedenza contaminato!
9. Se avete dei dubbi sulla composizione dei cibi… non usateli!



Questo è il secondo budino che realizzo per l'mtc di questo mese, non ho saputo resistere! Il risultato mi ha decisamente entusiasmato e secondo me è una ricetta ottima per una cena un po' chic. Il procedimento sembra lungo ma non lo è e poi ne vale veramente la pena! Non voglio dilungarmi quindi ecco a voi la ricettina!



Ingredienti (per 5 persone):

 per i budini:

poco meno di 300g di fagioli di Controne crudi (oppure 500 gr già cotti)
150 gr di latte intero
1 spicchio d'aglio
2 uova
35 gr di burro
mezzo cucchiaio di alloro
sale

per le mazzancolle:

500 gr di mazzancolle
1 spicchio d'aglio
30 gr di burro
sale


per la salsa:

10 cucchiai di yogurt bianco naturale
2-3 rametti di rosmarino


In una pentola ho messo i fagioli secchi (non necessitano di ammollo) con dell'acqua. Ho messo sul fuoco e ho cotto per 1 ora e 20 circa.
Nel frattempo ho sgusciato le mazzancolle, tenendo da parte il carapace. Ho inciso le mazzancolle e ho eliminato l'intestino. Ho tritato grossolanamente le mazzancolle e le ho messe da parte.
Ho tritato uno spicchio d'aglio e l'ho messo in una pentola con i carapaci. Ho aggiunto 35 gr di burro. Ho messo sul fuoco e ho fatto soffriggere il tutto, quindi ho aggiunto il latte. Ho fatto cuocere per alcuni minuti, quindi ho filtrato.
Ho messo i fagioli e il latte nel mixer e ho frullato. Ho aggiunto le uova, l'alloro e ho aggiustato di sale. Ho distribuito il composto in 5 stampini e li ho cotti in forno a bagnomaria per 25 minuti circa, a 180°.
Nel frattempo ho soffritto uno spicchio d'aglio tritato con 30 gr di burro, quindi ho aggiunto le mazzancolle. Non ho cotto troppo, altrimenti si rovinano.
Per la salsa ho lavato e asciugato il rosmarino, l'ho tritato. L'ho mischiato con lo yogurt.
Ho sformato i budini, ho aggiunto la salsa e le mazzancolle e ho servito.


Con questa ricetta partecipo all'mtc di maggio:


e al contest su crostacei e molluschi di Aboutfood:



Infine segue elenco delle blogger che partecipano all'iniziativa per la giornata senza glutine:
Cardamomo & co. Torta al cacao leggerissima http://saporiesaporifantasie.blogspot.com
TataNora - Riso, bisi e prosciutto cotto http://tatanora.blogspot.it/
Profumi & Sapori - Parfait alle mandorle http://noidueincucina.blogspot.com
Francesca Antonioli - Farinata http://scorribandeincucina.blogspot.com
Fabiola Palazzolo - semifreddo alla coppa del nonno, con cioccolato e granella di mandorlahttp://www.olioeacetoblog.com/
Simonetta Nepi: Torta alle perehttp http://glu-fri.blogspot.com.ar/
Carlotta Negro: biscotti con lemon curd http://ipasticciditotta.blogspot.com
la valigia sul letto: pollo in crosta di pinoli con salsa allo zafferano http://roberta-lavaligiasulletto.blogspot.com/
Murzillo Saporito http://www.murzillosaporito.com/: Calici di yogurt variegati al gelso
Se cucino....sorrido: capresi all'olio EVO http://secucinosorrido.blogspot.it/
SexAndTheKitchen: menù gluten free
http://sexandgiuliaskitchen.blogspot.it/
Giulia: http://sghimbesciespatasciati.blogspot.it/: torta di pesche (dolci)
cucchiaio e pentolone: risotto con riduzione al lambrusco e sfoglie di salame http://cucchiaioepentolone.blogspot.it/
la cucina di mamma: gelato e biscotti ai fiori di sambuco http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.it/2012/05/golosi-anche-senza-glutinegelato-al.html
In Gloria's kitchen: cupcakes alla ciliegia http://ingloriaskitchen.blogspot.com
Anna Lisa di Senza Glutine per tutti i gusti Focaccine salate alle ciliegie e rosmarino http://senzaglutinepertuttiigusti.blogspot.it/http://senzaglutinepertuttiigusti.blogspot.it/
Victoria sponge con crema di fragole: http://laginestraeilmare.blogspot.it/
Felix Un cuore di farina senza glutine Minestra di riso Asparagi http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.it/
Elisa Baker : pomodori verdi fritti www.cuocicucidici.blogspot.com
Silvia mazzoni: pancakes di zucchine e crumble di fragole http://aromadilimone.blogspot.com
Rosaria Orrù: Arachidi interrate http://www.sosidolcesalato.blogspot.it/
Il Gamberetto: Crumble di ciliegie http://ilgamberetto.blogspot.com
La Gaia Celiaca: Soffio di Amaretto http://lagaiaceliaca.blogspot.com/ Assaggi di viaggio: Pancakes con farina di mais http://assaggidiviaggio.blogspot.it/
Therese Caruana: Scaloppine gorgonzola e speck http://fornelliprofumati.blogspot.it/
@nna: Sfere di Ciocco-Cola... http://unpodibricioleincucina.blogspot.it/Marilena:
Torta kinder pinguì rivisitata http://saporiglutenfree.blogspot.comSpuntine: Risotto con indivia e patate. http://spuntiespuntinisenzaglutine.blogspot.it/

giovedì 24 maggio 2012

Budino alle cipolle con crakers di riso e miele al peperoncino (Onion pudding with rice crakers and chilly honey)



Mia nonna aveva delle strane convinzioni, o meglio, aveva un modo tutto suo di vedere e fare le cose. Nella casa dei nonni al lago di Garda avevamo un giardino grandissimo e c'era una griglia bellissima per cucinare. D'estate capitava spesso che si facessero delle belle grigliate di carne o di pesce. Chiunque abbia fatto una grigliata, sa che la carne, il pane ecc vengono a "strisce" e il fatto di abbrustolirsi comporta che tendano un po' a scurirsi. Bene, mia nonna regolarmente grattava le fette di pane col coltello, eliminando di fatto quasi tutta la bella crosticina che si creava sopra la griglia: secondo lei mangiarlo così come le veniva servito faceva venire il cancro.

Un'altra covinzione che aveva era che il budino caldo facesse malissimo. Non ho mai passato molto tempo con mia nonna e la maggior parte delle volte per merenda mangiavo latte e biscotti ma ogni tanto si comprava il preparato per il budino in busta e me lo preparava. Guai però a pulire il pentolino dove era stato preparato, faceva malissimo! Non poteva neanche essere a temperatura ambiente, doveva essere freddo di frigo. Vai a capirla la nonna...

Sono anni ormai che non mangio più un budino, chissà perché poi visto che adoro la sua consistenza. Mai e poi mai avevo pensato al budino salato, ma ormai l'avrete capito, l'mtc nasce con l'intento di far provare cose nuove. In questo caso è stato un particolare piaere provare il budino salato perché è stato molto più facile del previsto e credo che replicherò spesso questa ricetta così facile e versatile.
Francesca è stata davvero illuminante sulla preparazione, grazie a lei non potete sbagliare!
Io ho avuto l'illuminazione per questa ricetta al supermercato, quando ho visto un vasetto di miele al peperoncino, posto fra le varie specialità calabresi. Qualche secondo e lo sguardo mi si è illuminato: l'occhio sbarrato, il sorriso a 32 denti, l'aria diabolica...sì, probabilmente gli altri clienti mi hanno guardata male, ma che ci volete fare? :)

Secondo me la ricetta è ben riuscita e c'è il giusto equilibro di sapori, insomma ci è piaciuto tantissimo! Secondo me dà il meglio di sè quando è tiepido, ma l'ho mangiato il giorno dopo a temperatura ambiente ed era buonissimo uguale.





Ingredienti (per 10 biccoli budini):


per i budini:

100 gr di panna fresca
30 gr di burro
2 uova
2 cipolle dorate (450 gr circa)
30 gr di parmigiano
sale, pepe


per l'accompagnamento (circa 8 crakers):

miele millefiori al peperoncino
60 gr di farina di riso
40 gr di acqua
15 gr di sale
parmigiano
1 uovo


Hosbucciato e tritato grossolanamente le cipolle, quindi le ho cotte con il burro. Le ho messe da parte ad intiepidire. Nel mixer ho frullato la panna con le cipolle, quindi ho aggiunto le uova, il parmigiano grattugiato e ho aggiustato di sale e di pepe. Ho versato il composto in degli stampini, opportunamente imburrati: io ho usato quelli da cupcake. Ho infornato a 180° a bagnomaria per 30 minuti.

Per i craker di riso e parmigiano, ho impastato l'acqua, il sale e la farina di riso. Aiutandomi con un coppapasta, ho formato diversi triangolini di pasta sottili. Ho spennellato con un po' d'uovo sbattuto e vi ho grattuggiato sopra un po' di parmigiano. Ho infornato a 180° per circa 15 minuti.

Ho sformato il budino su un piatto, ho tagliato i craker di riso in due e li ho messi accanto al budino, quindi ho condito con il miele al peperoncino.




Ingredients (makes 10):


for the puddings:

100g of whipping cream
30g of unsalted butter
2 eggs
2 golden onions (more or less 450g)
30g of parmesan
salt, pepper to taste


for the side (more or less 8 crakers):

wildflower honey with chilly
60g of rice flour
40g of water
15g of salt
parmesan
1 egg


I peeled and chopped the onions, then I cooked them with the butter. I left left them to cool. I blended the onions with the whipping cream, then I added eggs, parmesan, salt and pepper. I poured the mixture in the buttered cupcake pans. I cooked in a bain-marie in the oven at 180° for 30 minutes.

For the rice and parmesan crakers, I kneaded the water, the salt and the rice flour. Helping myself with a coppapasta, I formed many thin triangles of pastry. I brushed the crakers with a bit of stirred egg and I grated some parmesan on them. I cooked at 180° for 15 minutes.

I took the pudding out of the mould, I cut the rice crakers in 2 parts and put them near the pudding, then I dressed with the wildflower honey with chilly.

Con questa ricetta partecipo all'mtc di maggio:


martedì 22 maggio 2012

Insalata di farro, piselli e asparagi (Salad of pelts, peas and asparagus)



"Al prossimo attrezzo da cucina che entra in casa esci tu!", ecco cosa mi sento dire di continuo da mio padre, che pur apprezzando la mia passione non ama altrettanto pentole, stampi e aggeggini che continuo imperterrita a collezionare.
D'altronde è più forte di me, non resisto di fronte agli attrezzi da cucina e per quanto mio padre pensi il contario, ciò che porto a casa è un decimo di ciò che vorrei. Succede quindi che introduco in casa i miei acquisti di nascosto, infilandoli in borse di negozi d'abbigliamento e giurando che "ci sono sempre stati, sei tu che non li hai mai visti!".
Quanto potrà durare tutto questo? E soprattutto, considerato che, se mai potrò andare a vivere col mio moroso, vivremo in un bilocale, dove cavolo metterò tutte le mie caccavelle? Per ora nn mi pongo il problema e continuo la mia fantastica collezione.



Un posto dove mi piace andare è la maison du monde, una catena che ho conosciuto qualche anno fa, quando ha aperto un punto vendita a Trento e dove ho passato diverse ore del mio tempo, durante noiose pause pranzo. E' una catena francese che vende anche in Italia, sia nei punti vendita fisici che online e a me piace molto, sarà mica che amo la Francia in tutti i suoi aspetti?
Aparte questo, devo dire che trovo sempre qualcosa di carino e soprattutto a prezzi più che onesti. Ho comprato tazzine, set da fingerfood e bicchieri e sono sempre rimasta soddisfatta. Per chi come me non ha centinaia di euro da spendere è sicuramente un'ottima idea. In più quello che mi piace è che non hanno le solite stoviglile bianche o i complementi d'arredo visti e rivisti: ci sono cose davvero originali. 
Se date un'occhiata al catalogo noterete subito che ci sono diverse "collezioni" a tema: quella etnica, quella da casa al mare ecc.. Non tutto può piacere ma qualcosa che stuzzichi il mio interesse io lo trovo sempre. Naturalmente, io mi interesso in particolare alla sezione "cucina", ma ci sono un sacco di complementi d'arredo per tutta la casa. Non vedo l'ora di avere una casetta tutta mia per prendere un sacco di cosette con cui arredarla!!
Nel frattempo, credo farò un piccolo acquisto che mio padre non potrà rifiutare, visto che occupa pochissimo spazio:

Non è stupendo?Mette allegria solo a vederlo!


La ricetta di oggi è un fingerfood semplicissimo ma anche molto gustoso, adattissimo ai buffet dei prossimi mesi, che non possono appesantire troppo. Gli ingredienti sono pochi e di stagione, cosa c'è di meglio?Nelle foto vedete quest'insalata presentata come un fingerfood, siccome però in casa mia si ha fame, le dosi che vi do sono sufficienti per sfamare tre persone, quindi se dovete fare solo degli assaggini diminuite le dosi. Tenete conto che in ogni cucchiaio ci stanno circa 2 cucchiaini di insalata.







Ingredienti (per 3 persone):

210 gr di farro
1 mazzo di asparagi verdi
2 pugni di piselli
1 spicchio d'aglio
sale, olio, pepe


Ho lessato il farro in abbondante acqua salata. Ho lavato gli asparagi, ho eliminato la parte legnosa e ho tagliato il resto a tocchetti. Ho sbucciato e tritato l'aglio. In una padella ho fatto soffriggere l'aglio, quindi ho aggiunto i piselli e gli asparagi. Ho aggiunto acqua, quando necessario. A cottura ultimata ho salato, pepato e ho aggiunto il farro scolato. Ho mescolato bene e ho distribuito l'insalata nei cucchiai (masion du monde).



Ingredients (serves 3):

210g of spelt
1 bunch of green asparagus
2 handfuls of peas
1 clove of garlic
salt, oil, pepper

I boiled the spelt in abundant salted water. I washed the asparagus, eliminated the tough part and chopped the other part. I peeled the garlic and chopped it. In a fryingpan I browned the garli, then I added the peas and the aspargus. I added water, when necessary. When they were cooked, I added salt and pepper to taste. I added the spelt and stirred well, then I distributed the salad in the spoons (maison du monde).


Con questa ricetta partecipo al contest di Ti cucino così "I colori della primavera":




e al contest di Fiordirosmarino "I love le verdure":



Articolo sponsorizzato

lunedì 21 maggio 2012

Fiori di zucca ripieni fingerfood (Fingerfood of filled courgette flowers)


Mi sono chiesta se fosse il caso di scrivere un post oggi o no, ma alla fine non credo che non proporvi una ricetta migliorerebbe la situazione, né a Brindisi né in Emilia Romagna. Mi permetto quindi di dirvi semplicemente: vi penso.

State diventando sempre di più, siete 189 lettori e non sapete che bello sia per me vedere che siete così tanti a seguirmi. Vorrei chiedervi un aiutino, proprio perché siete così tanti. Sto partecipando a un concorso fotografico, legato alle strade della mozzarella: chi riceverà più mi piace vincerà una crociera. Sarebbe fantastico poter andare in vacanza (sarebbe l'unico modo per me) e mi serve il vostro aiuto. Non vi porterà via molto tempo, bastano due click.
Trovate la foto a questo link. Non dovete far altro che cliccare sul link e mettere mi piace alla foto. Facile no? :)



In attesa di raccontarvi della mia esperienza al caseificio, vi propongo un fingerfood semplicissimo ma davvero gustoso, realizzato con la mozzarella di bufala acquistata in Campania. Si tratta di una rivistazione dei classici fiori di zucca ripieni: ho deciso di scomporli e creare dei fingerfood molto sfiziosi e freschi.
Il fiore di zucca rimane bello croccante, la mozzarella dona freschezza e umidità, mentre l'acciuga dà il giusto tocco di sapidità al piatto.
Non mi resta che lasciarvi a questa ricettina velocissima!baci



Ingredienti:

Fiori di zucca
Albumi
Farina
Mozzarella di bufala
Acciughe sott'olio
olio, pepe


Ho staccato i fiori di zucca dalle zucchine, ho eliminato lo stilo e la parte dura che teneva attaccato il fiore alla zucchina. Ho tagliato il fiore in due per il lungo. In una ciotolina  ho sbattuto l'albume con abbondante pepe. Ho passato i fiori di zucca nell'albume e poi nella farina. Ho fritto per pochi secondi i fiori di zucca in olio di semi e ho fatto asciugare su carta assorbente. Ho messo un fiore di zucca in ogni ciotolina. Ho tagliato la mozzarella a cubetti e ne ho posizionato uno sopra ogni fiore di zucca. Ho tritato le acciughe, le ho mischiate con un po' d'olio extra vergine d'oliva e le ho distribuite sulla mozzarella. Ho servito.


Ingredients:

Courgette flowers
Egg whites
Flour
Buffalo mozzarella cheese
Anchovies preserved in oil
oil, pepper

I turned away the courgette flowers from the courgettes, I eliminated the stigma and the hard part that keeped sticked the flower to the courgette. I cut the flower in two parts lenghtwise. In a little bowl I stirred the egg whites with abundant pepper. I runed the flowers in the egg whites and then in the flour. I fried for few seconds in seed oil and left on blotting paper to dry.  I put a flower in every little bowl. I chopped the mozzarella cheese in little cubes and put one of them on every flower. I chopped the anchovies, mixed them with a bit of olive oil and put a bit of them on the mozzarella cheese. I served.



Con questa ricetta partecipo al contest di Leinvita in cucina "5 solo 5":


mercoledì 16 maggio 2012

Oleandri resort a Paestum

Post serale per farvi un breve resoconto sul nostro soggiorno a Paestum e più in particolare del posto in cui abbiamo alloggiato: l'Oleandri Resort. Credo che meriti un piccolo post perché è davvero una bella struttura e ci hanno accolti veramente bene.



Il resort, che è albergo e residence, è davvero grandissimo e immerso nel verde (che belli gli alberi di limoni!!). Noi abbiamo alloggiato in una camera deluxe, piuttosto grande, con un bel balcone con tavolino e sedie. Il bagno è davvero ampio e sicuramente l'uso delle piastrelle a posto della solita moquette gioca molto a favore di questa struttura: non c'è niente di peggio che tornare insabbiati dalla spiaggia e ritrovarsi la sabbia sul pavimento per giorni.



Io e Luca non abbiamo resistito alla piscina gigante che si trovava al centro del resort e ci siamo tuffati con altri compagni di viaggio, creando sicuramente sorpresa nello staff dell'albergo, probabilmente abituato ad altre temperature.



Io e Luca abbiamo voluto comunque fare un giretto fino in spiaggia, ci vogliono 2 minuti a piedi per arrivarci, passando dalla pineta. La spiaggia è grandissima e molto bella, peccato che essendo fuori stagione, sia in generale un po' trascurata.



Tornando all'Oleandri, credo che mi abbia conquistato con la colazione! A parte che il ristorante è molto ben apparecchiato anche la mattina, il buffet a disposizione è davvero gudurioso. Le brioche sono enormi e buonissime, le crostate morbidissime. La vera forza però, sta nel fatto che si possono gustare mozzarelline e ricottine di bufala freschissime, magari accompagnate ai paninetti alle olive adagiati nel cestino sul tavolo. Buonissimi anche i succhi di frutta, punto dolente di tanti hotel che tendono a servire succhi fatti con polverine e annacquati.



Il martedì sera abbiamo anche cenato al resort, gustandoci un menu fatto per noi dallo chef!
Ecco cos'abbiamo mangiato.



L'antipasto era un torino di baccalà con crema di ceci, spuma di mozzarella e lingua di gatto al parmigiano prezzemolato con nocciole di giffoni. Le varie consistenze si armonizzavano molto bene e mi è piaciuto molto, pur non essendo una fan del baccalà. Buonissime le lingue di gatto!!



Il primo era costituito da paccheri trafilati a bronzo con fave e calamarelle. I paccheri erano perfettamente al dente, come piacciono a me e Luca e il sughino molto gustoso.



Come secondo abbiamo ci è stata proposta una millefoglie di pesce spada con pinoli e verdure croccanti. Forse sarebbe servita una puntina di sapore in più, ma è vero anche che noi amiamo i gusti forti.



Il primo dolce ci ha conquistati: zuppetta di crema con millefoglie di ricotta e confettura di sorbe. Mi sarei mangiata una pentola intera di crema, che contrastava con la fragranza della sfoglia. In più ho scoperto l'esistenza delle sorbe, che credo di non aver mai visto in vita mia ma che mi sono piaciute molto.



Abbiamo concluso con una zuppa di mele e ananas con tagliata di frutta e cioccolato. La zuppa mi è piaciuta molto e credo che la riprodurrò, la cioccolata inoltre dona un tocco di amaro e croccantezza che ci sta benissimo


Credo che questo sia tutto, grazie ancora a chi ci ha accolto così bene!

martedì 15 maggio 2012

Canederli allo speck (Canederli with speck)


Non può esserci foodblog altoatesino che si rispetti senza almeno una ricetta di canederli. Insieme allo strudel, i canederli sono forse uno dei cibi altoatesini più conosciuti fuori provincia e, ho appurato, si trovano un sacco di ricette sul web, più o meno originali.
Non credo dunque di proporvi nulla di nuovo, anche perché la ricetta di oggi è la più classica (canederli allo speck), ma spero apprezerete comunque.
Per chi non lo sapesse, i canederli sono un primo piatto tipico dell'Alto Adige e si possono gustare in brodo o conditi con burro e parmigiano, spesso accompagnati da un'insalata di cavolo cappuccio. Pur essendo così gustosi, i canederli sono il classico cibo di riclico: gli ingredienti principali sono pane raffermo, uova e latte. Erano sostanzialmente un modo per non sprecare il pane secco e per sfruttare le poche risorse di cui disponevano i contadini fino al secolo scorso. A questi pochi ingredienti principali, venivano e vengono tutt'ora aggiunti altri ingredienti, a seconda del periodo e delle disponibilità. Il tipo di canederlo più conosciuto è sicuramente quello allo speck, salume tipico di queste zone. Tuttavia ci sono moltissimi altri tipidi canederlo, più o meno conosciuti: agli spinaci, alla barbabietola, al fegato, con farina di grano saraceno, con formaggio, con funghi ecc..
La versione con la salsiccia è tipica trentina, mentre quella con prosciutto o altri salumi è, a dirla tutta, una rivisitazione non nostrana della ricetta.
I canederli non sono solo salati comunque, esistono infatti anche i canederli dolci: i più conosciuti sono quelli con il cuore di albicocche o prugne. Tuttavia questa versione dolce, si realizza in modo un po' diverso dalla versione salata.
Spero di riuscire a postarvi diverse varietà di canederlo, fatemi sapere se avete qualche preferenza.

Mi permetto di darvi qualche consiglio preliminare per ottenere il canederlo perfetto:

Innanzitutto tenete conto che, come tutte le ricette di una volta, quella del canederlo è una ricetta in cui le dosi sono fatte un po' ad occhio. Io vi darò delle dosi di massima, ma esse devono essere aggiustate in base a diversi parametri, primo fra tutti la capacità di assorbimento del pane secco. La consistenza dev'essere morbida ma lavorabile a mano: se l'impasto è troppo molle i canederli si disfaceranno in cottura, in caso contrario vi rimarrano duri.

Qui in Alto Adige si trova il pane raffermo già tagliato a cubettini piccoli, proprio per fare i canederli. Immagino che altrove non sia facile da trovare quindi dovrete tagliarlo voi. Il pane ideale per realizzare i canederli è la rosetta perché non ha quasi crosta ed è bella secca, ma potete provare anche con dei pani alternativi. Eviterei però pani con la crosta o troppo insipidi.

I canederli vanno impastati a mano e assolutamente senza mixer elettrico! Mi piange il cuore quando vedo dei canederli il cui impasto è stato palesemente frullato. L'impasto deve si essere ben ammalgamato ma resta comunque un piatto rustico e si devono poter distinguere i diversi ingredienti quando si mastica. Diffidate dei canederli troppo omogenei anche nei ristoranti, spesso questo permette di nascondere uno scarso utilizzo di speck, che costa di più, in favore del pane. Naturalmente perché il composto si ammalgami bene è indispensabile tagliare gli ingredienti a pezzetti piccoli e il più possibile grandi uguali.

Cercate di realizzare canederli della stessa misura, preferendo delle palline di media dimensione. Facendole troppo piccole rischiate che si spappolino in cottura, se le fate troppo grandi rischiate che non si cuociano più. I tempi di cottura dipendono ovviamente dalla grandezza dei canederli: se non siete esperte vi consiglio di aspettare 6-7 minuti e provare poi a tagliarne uno a metà per verificare la cottura. Se avete ospiti mettete a bollire un canederlo in più. apposta per fare la prova.

Alcuni preferiscono cuocere i canederli in brodo, anche se poi li servono asciutti. Io ritengo inutile questo procedimento e li cuocio semplicemente in acqua salata.

Potete tranquillamente congelare i canederli crudi. All'occorrenza, basterà tuffare i canederli ancora congelati nell'acqua bollente o nel brodo. Naturalmente servirà un po' di tempo in più perché si cuociano ma saranno perfetti. Io lo faccio sempre.

 Credo che questo sia tutto, se avete dei dubbi non esitate a chiedere. Buon canederlo a tutti!



Ingredienti ( per 23 canederli):

600 gr di pane raffermo tagliato a cubettini
200 gr di speck in una sola fetta
1 cipolla dorata
4 uova medie
mezzo litro di latte
burro
prezzemolo/erba cipollina (io non li ho messi perché non li avevo ma ci stanno benissimo!)
sale, pepe
parmigiano


Ho tritato la cipolla e l'ho soffritta in un po' di burro, quindi l'ho messa da parte a raffreddare un po'. Ho tagliato a cubettini piccoli lo speck, eliminando la cotenna. In una grande ciotola ho messo il pane, le uova, il latte, lo speck e la cipolla. Ho iniziato a impastare con le mani, amalgamando per bene. Ho assaggiato l'impasto e ho aggiustato di pepe e di sale (eventualmente aggiungete le erbe aromatiche).
Ho creato delle palle e le ho messe su un piatto. A questo punto ho messo i canederli da congelare su una teglia rivestita con carta da forno e li ho messi in freezer. Una volta congelati si possono mettere anche in un sacchetto per occupare meno spazio.
Ho portato a ebollizione dell'acqua salata e vi ho cotto i canederli per 6-7 minuti. Ho sciolto un po' di burro e l'ho versato sui canederli scolati. Ho cosparso i canederli con abbondante parmigiano.


Ingredients (makes 23):

600g of hard bread chopped into small cubes
200g of speck in one slice
1 gold onion
4 medium eggs
0,5l of milk
butter
parsley/chives (I didn't put them beacuse I hadn't them but they do well)
salt, pepper
parmesan

I chopped the onion and browned it with a bit of butter, then I left it to cool. I chopped the speck in small cubes, eliminating the rind. I a big bowl, I put the bread, eggs, milk, speck and onion. I began to knead with the hans, mixing well. I tasted the mixture and added salt and pepper to taste (in case add the parsley or chives).
I created balls and put them on a plate. At this point I put the canederli which I wanted to freeze on a pan, covered with baking paper, and put them in the freezer. When they are freezed you can put them in a bag to take up less space.
I left some salted water to boil and I cooked the canederli for more or less 6-7 minutes. I melted some butter and poured it on the drained canederli. I sprinkled the canederli with huge parmesan.

lunedì 14 maggio 2012

Le strade della mozzarella: la convention


Eccomi di nuovo qui, questa volta per raccontarvi un po' della convention a cui ho partecipato a Paestum da lunedì a mercoledì.

La convention ha avuto luogo al risorante Le Trabe in località Capodifiume vicino a Paestum, anche se definire la location un ristorante è, secondo me, riduttivo. Si tratta di un magnifico complesso in mezzo al verde: la natura ha sicuramente un ruolo fondamentale nel rendere così bello il posto. L'architettura è altamente rispettosa della natura e l'acqua scorre in mezzo ai giardini, donando frescura.

Sicuramente se dovessi organizzare un matrimonio, vorrei che si svolgesse in un posto simile.
Tornando alla convention, essa si articolava in una serie di conferenze, per le quali purtroppo bisognava prenotare e noi siamo arrivati tardi. Oltre alle conferenze di grandi nomi della cucina italiana, erano presenti diversi stand di produttori locali e non, che durante tutta la giornata offrivano ogni ben di dio ai visitatori.
Che ve lo dico a fare? Noi non ci siamo lasciati sfuggire l'occasione di assaggiare di qua e di là.


Inutile dirvi che la regina della manifestazione è stata lei: la mozzarella di bufala. Sarà che qui arriva diversi giorni dopo la produzione, ma la mozzarella che mangiamo a Bolzano, pur essendo "dop" non ha lo stesso sapore. Io e le mie compagne di avventure ce la siamo divorata sia al naturale che in versione più eaborata nei vari fingerfood offerti dagli chef.
Oltre alla mozzarella, più conosciuta, ho trovato buonissima anche la ricotta di bufala, che ha un gusto molto saporito ma non forte come la ricotta di pecora. Può essere usata per i dolci e vengono una bomba fidatevi!


 Un esempio? I dolci di Pietro Macellaro, che mi hanno conquistata a dir poco. Nelle foto potete vedere: la perlanera (crema di ricotta di bufala, arancio candito e cioccolato), la fragomela (bavarese di mela con cuore di fragola), bacco (mousse di cioccolato al latte e cuore di vino rosso aglianico del Cilento), malaga (mousse di ricotta di bufala con uvetta macerata nel rum) e un tiramisù alle noci.
Oltre a questi splendidi dolcetti, Macellaro ci ha anche fatto assaggiare un po' di confetture di sua produzione, tutte adagiate su dei fantastici cantucci al burro di bufala.Noi abbiamo assaggiato: gelatina di uva bianca allo zafferano (da paura!!!), crema al caramello e una crema al latte di bufala e vaniglia. Erano una più favolosa del'altra!!


Dolcetti a parte, la nostra concentrazione si è rivolta più ai prodotti salati, a partire dal prosciutto crudo San Daniele che veniva tagliato a coltello sul momento. Io mi sarei potuta piazzare lì davanti e non andarmene più, considerato che il crudo è uno dei cibi che più amo.



Il crudo tral'altro è stato utilizzato anche per realizzare delle splendide pizze fritte con melone e prosciutto crudo. Che bello vedere Franco Pepe, pizzaiolo di Caiazzo, impastare a mano nella madia di legno.Ho riscoperto la gioia di impastare amano e ho apprezzato molto questa conferenza (l'unica cui sono riuscita a partecipare). Tral'altro io non avevo mai assaggiato la pizza fritta quindi è stata una prima volta con i fuochi d'artificio. A me e Luca, il mio ragazzo, non è arrivata la pizza col melone ma ci siamo mangiati dei calzoni fritti buonissimi, ripieni con ricotta, cozze e pancetta. Da svenimento!

In cerca di un buon olio, che vada a colmare il vuoto lasciato dall'olio che faceva mio nonno, ho avuto la fortuna di incontrare i produttori di olio extravergine d'oliva dop dell'azienda Torretta. Producono olio con tre varietà d'olive: Carpellese, Rotondella e Frantoio. Assaggiandolo col pane, il loro olio a me è piaciuto tantissimo e spero di poter fare presto un ordine.


Non c'erano solo assaggini, ci siamo potuti pappare delle ottime paste. La prima era una pasta e patate, cucinata egregiamente da Giovanni Assante della Gerardo di Nola. Mi vergogno a dirlo, ma io pasta e patate non l'avevo mai assaggiata, un po' perché nessuno me l'aveva mai cucinata e un po' perché questo binomio non mi convinceva fino in fondo. Mi sono dovuta ricredere: era cremosa, saporita, perfetta!


La seconda pasta era un piatto di linguine allo scoglio, cotte con la tecnica risottata. E' stato bello scorpire che un professionista ama cuocere la pasta allo scoglio con la stessa tecnica che uso io. Si crea una cremina che cuocendo la pasta in acqua non si ottiene. Le linguine erano così buone, che ci è toccato fare la scarpetta!!


Naturalmente il buon cibo è sempre stato accompagnato da vini buonissimi: ci credete che dopo questa esperienza mi è venuta voglia di farmi un corso per imparare a degustare il vino? E' stato un piacere trovare dei vini che si producono qui a Bolzano e dintorni, uno fra tutti il Gewuerztraminer, che io adoro. Noi però ci siamo lanciati ad assaggiare altri vini, prediligendo quelli locali. Fra i produttori presenti, con cui ho avuto il piacere di parlare, ricordo: l'azienda agricola San Salvatore, l'az. agr. fratelli Berlucchi, la casa vinicola Cuomo, la Tenuta Adolfo Spada 1973, l'az. vitivinicola Alfonso Rotolo. Sicuramente mi sono dimenticata qualcuno, non me ne vogliate.
I bianchi e i rosé erano uno meglio dell'altro, davvero vini d'eccellenza. Non mi pronuncio sui rossi perché io non ne bevo o quasi, hanno un gusto troppo forte e non me ne intendo. Dovrò rimediare! :)

Una grande sorpresa è stata l'occasione di degustare delle birre da favola: qui dove vivo la birra è un prodotto tipico, indispensabile per accompagnare stinco, canederli ecc.. Sorprendere un altoatesino in questo campo quindi, è davvero difficile, eppure ci sono riusciti! Sono riusciti a farmi piacere la birra scura, e non un po': mi piace tantissimo! Non vi dico che buona in abbinamento alla cioccolata. Il mio ragazzo è già pronto per fare un superordine. Le tre aziende che ci hanno fatto gustare la birra così buona sono: Birra del Borgo, Collesi e Il Chiostro.


Tornando un attimo indietro, c'è da dire che il vino è stato protagonista anche dell'alta cucina, grazie alla gara flambé di carne di bufala. Quattro gli esperti a battersi:Maurizio Calabrese (maitre del nostro albergo), Roberto Gigantino, Michele Girardi e Davide Rotondi.


Ad avere la meglio, vincendo il gran premio dei templi è stato Maurizio Calabrese con il suo filetto di annutolo con farcia di carciofi e caciocavallo in crosta di nocciole su fonduta di mozzarella e patate profumate al rosmarino, crostino di pane al prezzemolo e gocce di aglianico (e poi io mi preoccupo dei titoli troppo lunghi dei miei post!!), abbinato a uno Jungano '09 Aglianico.


Gigantino ha realizzato un meraviglioso Chateaubriand di bufalo con fave, asparagi e uvetta, abbinato a un Mimì 2011, Rosso PAsetum I.g.t..


Girardi ci ha invece proposto un filetto di bufalo all'aglianico, abbinato a un Granatum 2010, Aglinito Cilento doc.


Infine Rotondi ha presentato dei tocchetti di bufalo su tartare di melanzane con sfoglia di mozzarella dop e concassè di pomodori freschi al profumo di rosmarino, accompagnati da un Copersito 2010, Aglinico Cilento doc.
La vera tortura è stata non poter assaggiare niente, ma che profumi! E che invidia per quella padella in rame!


Alla tenuta Le Trabe si è svolta anche la premiazione di noi blogger: siamo state tutte eccezionali! Che soddisfazione scoprire poi, che la mia ricetta era la preferita del presidente della commissione esaminatrice! ;) Alla fine a conquistare i giudici è stata, giustamente, la ricetta di Antonietta che si godrà una fantastica crociera! Bravissima Antonietta!!!

Che altro dirvi? Ah già, io e le altre blogger siamo state ospiti del party di benvenuto che si è svolto lunedì sera. Abbiamo potuto assaggiare dei fingerfood favolosi, che mi hanno ispirata in maniera incredibile. Per sfortuna o per fortuna non ho le foto, quindi vi lascio solo con un breve elenco e vi do appuntamento alla prossima recensione su questo viaggio: ricci di mare con spuma di mozzarella, panzanella, tortino di baccalà con crema di ceci, lingua di gatto al prezzemolo e nocciole e spuma di mozzarella, torta con crema di ricotta e composta di fichi.