Buongiorno a tutti! Mi sono accorta di non aver finito di raccontarvi del mio viaggio a Parigi, eccomi dunque a rimediare! Dove eravamo rimasti?Ah sì, il terzo giorno!
Prima di partire avevamo programmato di dedicare la giornata a Versailles, ma dopo attenta analisi (si vabbeh, tempo di ingurgitare l'éclair al bar del giorno prima), decidiamo di rinunciare per non passare 3 ore in fila al freddo e sotto l'acqua. Optiamo dunque per tuffarci nel mondo dell'arte moderna e ci dirigiamo verso il centre Pompidou (fermata Rambuteau).
La fermata si trova poco lontana dal centro, ma noi prima abbiamo altre incombenze: i nostri stomaci pretendono di essere riempiti. In una perpendicolare di rue de Rambuteau ( rue de Saint Martin 149), troviamo una graziosa boulangerie (Sylvie et David Béatrix), con prezzi da panetteria e dolci da alta pasticceria! Qui consacro il mio amore al Flan Parisienne! Ci facciamo mettere due flan su un vassoietto e ci andiamo a sedere sul bordo della fontana vicino al Pompidou. Ci pappiamo i flan (uno alle albicocche, l'altro al pistacchio) e ben ben rimpinzati ci mettiamo in fila per entrare al centro di arte moderna.
Il centre Pompidou ha una struttura a mio parere stupenda, è un intricarsi di tubi, acciaio, colore: impossibile non rimanerne colpiti. Il "museo" apre alle 11 ma vi consiglio di andare la un'oretta prima perché la gente ci si raccoglie davanti in anticipo e alle 10.30 rischiate di trovare già una fila che attraversa tutto il piazzale e in estate e in inverno non è il massimo. Una volta aperto però, tutto si svolge abbastanza velocemente, l'organizzazione è impeccabile. Come al solito il mio ragazzo paga il biglietto intero (13 euro), mentre io godo della riduzione (10 euro).
Avendo deciso all'ultimo di visitare il centro, non avevamo controllato quali fossero le mostre temporanee in corso e rimaniamo felicemente sorpresi: all'ultimo piano possiamo visitare una mostra su Munch e una sul rapporto fra danza e arte. Devo dire che non mi sono mai interessata particolarmente a Munch, lo riducevo, sbagliando, al famosissimo "Urlo". Posso dire che per fortuna, grazie agli organizzatori di questa mostra, sono riuscita a scoprire un artista e delle opere altamente comunicative, che spaziano dalla pittura alla fotografia. Certo, non ne esce una personalità gioiosa ed equilibrata, ma se l'artista non è un po' tormentato che artista è?
Anche la mostra sulla danza è davvero particolare e ben fatta, ma forse Luca non è così appassionata del genere.
Ci spostiamo al piano di sotto dove si trova l'esposizione permanente di pezzi di arte moderna (dal '900 in poi). Io adoro il centre, racchiude tutta l'arte che più amo. Ci ero già stata ma non riesce a non colpirmi comunque: ci sono pezzi di design, arte concettuale, insomma potrei viverci dentro. Giriamo un po' per il piano, ma mi rendo conto che mentre io sono entusiasta come un bambino in un negozio di giocattoli, Luca ha la stessa espressione di uno che ha appena inghiottito una lumaca viva e quindi mi arrendo. Diamo un'ultima occhiata allo splendido panorama di cui si può godere dalle vetrate del centre Pompidou e poi scendiamo, grazie alle comode scale mobili esterne.
Si è fatto tardi e decidiamo di cercare un posticino dove mangiare qualcosa, quindi percorriamo rue Aubry le Bouche, attraversiamo Boulevard de Sébastopol e ci troviamo in rue Berger. Lì attorno ci sono un sacco di belle vie pedonali con negozi, ma soprattutto con ristorantini e fast food di ogni genere: si va dal libanese, al giapponese, dalla catena KFC restaurant all'ambulante che vi fa le crèpes. Qualunque sia la vostra necessità, troverete sicuramente ciò che fa per voi!
Noi, incuriositi dal bell'aspetto del panino di un passante, cerchiamo l'insegna che abbiamo visto sul sacchetto del ragazzo e finalmente dopo una decina di minuti troviamo Pomme de Pain. Cos'è Pomme de Pain? Un fast food! Sorpresi? Una foodblogger, a Parigi, va in un fast food? Ma che è, pazza? No, non sono pazza, anzi! E' vero, è fast, ma è anche buon food, credetimi. La catena è francese e offre solo ed esclusivamente specialità locali. Molti ingredienti sono biologici e si può dire quasi a km 0, nel senso che sono comunque proveniente solo da territorio nazionale. I prezzi, a dirla tutto, non sono esattamente da grandi catene perché per un menù con panino, bibita e dolce, una decina di euro ce li lasciate, ma parliamoci chiaro: questo è cibo di tutt'altra qualità! Noi optiamo per bibita e panino e visto il sole splendente, ci gustiamo il tutto seduti fuori, sui tavolini del fast food. Cosa ho mangiato alla fine? Il panino speciale per il periodo natalizio: baguette biologica alle nocciole, con valeriana, foie gras (e vi assicuro che erano fette belle spesse) e mousse di mele alla cannella. Ditemi dove trovate dei panini così!?
Dopo aver pranzato ci facciamo ancora qualche giretto per il quartiere, guardando negozietti e vetrine. Ci togliamo la voglia di dolce con gauffre alla mousse di mele e crèpe alle catsagne e poi prendiamo la metropolitana per gli Champs-Elysées.
Li prendiamo molto alla larga perché scendiamo alla fermata Concorde e percorriamo la via a piedi. Sotto natale gli Champs-Elisées sono invasi da un mercatino, affollatissimo e pieno di bancarelle che vendono prodotti di ogni genere. Lo dico sinceramente: abitando a Bolzano, dove c'è uno dei più bei mercatini d'Europa, mi sfugge il fascino di quello parigino, un po' kitch e di poca atmosfera. Cercando di non soffocare in mezzo a tutta la gente proseguiamo, cercando Les galeries Lafayette, ma la ricerca non può andare a buon fine visto che les galeries non sono lì!!! Non so come mi ero convinta che si trovassero sugli Champs: l'alzeimer precoce inizia già a perseguitarmi. Decidiamo comunque di arrivare fino a l'Arc de Triomphe e proseguiamo. Nel frattempo intorno a noi iniziamo a vedere diversi poliziotti, furgoni blindati ecc, ma non ci facciamo troppo caso perché, pensiamo, con tutta quella gente probabilmente si previene per non curare. Procedendo verso l'arco però, il numero di poliziotti inizia a crescere un po' troppo, sono in tutta antisommossa e brandiscono manganelli in maniera non troppo rassicurante. Arriviamo quasi in fondo agli Champs Elisèes quando vediamo un consistente gruppo di rivoltosi che inizia a urlare, centinaia di poliziotti tirano fuori gli scudi e vedo intorno a me i francesi che iniziano a scappare. Quando vediamo i manifestanti che iniziano a correre contro i poliziotti (cioè nella nostra direzione) ce la filiamo in fretta e entriamo nella prima stazione della metropolitana che troviamo, dando l'addio all'Arc de Triomphe.
Proviamo quindi a raggiungere les galeries Lafayette, stavolta scendendo alla fermata giusta: Chaussée d'Antin- La Fayette. Scendiamo e capiamo subito che non s'ha da fare: alle 5 del sabato pomeriggio ci sono centinaia di persone in attesa di entrare nel centro commerciale, mettersi in fila corrisponderebbe a un suicidio.
Torniamo al quartiere latino e andiamo in cerca della Fnac, che troviamo in Boulevard Saint Germain. Inutile dirvelo, ci lascio un sacco di soldi e comunque molti meno di quelli che avrei voluto spendere là dentro! Ho scelto due titoli: "La Cuisine Authentique de nos Grands-mères" di Héloise Martel e "Salé" di Ladurée. Il primo è un bellissimo libro di cucina tradizionale francese, le ricette sono suddivise per regione alcune sono presentate sia in francese che in dialetto: una verra chiccheria! Certo, quanto a eleganza, niente può battere il libro di Ladurée, contenuto in un'elegante scatola, con copertina in tessuto. Le ricette provengono direttamente dalle cucine del famoso pasticcere Ladurée e sono una meglio dell'altra! Vi segnalo che esiste anche il volume sui dolci, che io non ho preso perché sono già piena di volumi sulla pasticceria ma che contiene ricette veramente niente male!
E' ora di cena, andiamo a mangiare un Gyros di dimensioni gigantesce a La maison de Gyros, in rue de la Huchette. Bisogna arrangiarsi per portare il cibo al tavolo e si mangia su piatti di plastica, ma rispetto ad altri Gyros del quartiere latino, questo posto offre numerosi posti a sedere che dopo un'intera giornata a camminare è un notevole valore aggiunto!
Torniamo in albergo e dopo aver preparato le valigie, crolliamo! Se non siete crollati anche voi a causa della mia logorrea vi aspetto per l'ultimo pezzo del mio racconto :) a presto!
Nuuuuuuu che nostalgia!! Quando abitavo a parigi la mia casetta era proprio li vicino. Ci passavo sempre!!Grazie per aver rievocato dei bei ricordi!
RispondiElimina@Cristina: davvero hai vissuto a PArigi? Mamma mia che sogno...io amo la Francia!
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