venerdì 30 novembre 2012

Biscotti di natale con spezie e cioccolato (Christmas cookies with spices an chocolate)



Avete presente Proust e le madeleines? Se non lo conoscete potete leggere il piccolo racconto sulle madeleines qui. Al di là della storia, tutto è improntato sul potere che i profumi e gli odori hanno di evocare nella nostra mente ricordi lontani o che credevamo perduti nella memoria.

Io credo fortemente in questa cosa e lego diversi ricordi a odori o profumi particolari. Ecco perché per me natale significa profumo di biscotti, spezie e vin brulè. Non c'è nulla di più bello per me, che sentire l'aroma della vaniglia, della cannella e delle altre spezie che si diffondono per le vie del centro o per la casa.
Ho voluto ricreare quest'atmosfera preparando i primi biscotti natalizi di quest'anno. Vi propongo qualcosa di diverso dal solito e spero vi piaccia: di sicuro piacerà ai vostri bimbi! Ho utilizzato uno stampo (che potete trovare qui) che mi è stato inviato da Silikomart, con cui collaboro ormai da tempo. Appena l'ho visto ho subito pensato a questi biscotti e mi sono messa all'opera!

Qualche consiglio:


-se non avete come me un cane che rischia di buttare l'albero di natale per terra per papparsi i biscotti, potete fare i biscotti un po' più grandi e appenderli all'albero con un nastrino! Non ci sarà albero più dolce e gustoso! :)

-se alcune delle spezie che ho utilizzato non vi piace potete ometterla o sostituirla

-io non ho temperato il cioccolato perché mi sembravano carini anche così. Se però preferite temperarlo potete guardare qui come fare.


Vi mando un bacio e vi ricordo che da domani io e le altre blogger che hanno aderito partiremo col nostro personalissimo calendario dell'avvento! Potete vedere di che si tratta cliccando sulla pagina in alto alla voce "ti dono un blog"!




Ingredienti (per 16 pezzi):


per le placchette di cioccolato:


75 gr di cioccolato bianco
100 gr di cioccolato al latte 



per i biscotti (vi verrà qualche biscotto di troppo, ma sono buonissimi anche da soli!!):

250 gr di farina 00
125 gr di burro
100 gr di zucchero
1 uovo
1 pizzico di sale
cannella in polvere
vaniglia
zenzero in polvere
chiodi di garofano in polvere

per il montaggio: 

circa 75 gr di cioccolato bianco


Ho sciolto il cioccolato bianco in microonde (se preferite, scioglietelo a bagnomaria). Con un cucchiaino sono andata a riempire la parte più profonda degli stampini, seguendo il disegno. Ho messo a raffreddare. Ho sciolto la cioccolata al latte e ho riempito fino all'orlo gli stampini, quindi ho messo a raffreddare.

Ho tagliato a pezzetti il burro e l'ho lasciato ammorbidire, quindi l'ho mescolato bene con lo zucchero. Ho aggiunto le spezie e il sale, quindi l'uovo. Infine ho aggiunto la farina e ho impastato bene. Potete impastare sia con l'impastatrice che a mano, ma in quest ultimo caso fate in fretta, in modo da non scaldare troppo l'impasto. Ho formato un palla e ho messo l'impasto a riposare in frigo per un'oretta.

Ho steso la pasta con un mattarello. Aiutandomi una placchetta di cioccolato, per avere un'idea delle dimensioni che doveva avere il biscotto, ho tagliato tanti rettangoli di pasta. Ho cotto i biscotti a 190° per circa 12 minuti. Ho lasciato raffreddare.

Ho sciolto il cioccolato bianco fino a renderlo cremoso, quindi ne ho steso una piccola quantità al centro del biscotto. Vi ho appoggiato sopra una placchetta di cioccolato, premendo leggermente con il dito in modo da farla incollare. Ho lasciato raffreddare.





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Do you remember Proust and his madeleins? Apart from the story, all is based on the power of fragrances and smells which are able to recall in our mind distant memories or memories which was supposed to be lost.

I strongly believe in this thing and I bind several memories to particular smells and fragrances. That’s why for me Christmas means frangrance of cookies, spices and vin brulè (a particular type of hot beverage, made with red wine and spices). There’s nothing better for me, than smelling the aroma of vanilla, cinnamon and other spices, which spread over the streets and the house.

I wanted to recreate this atmosphere, preparing the first Christmas’ cookies of the year. I offer you something different from usual cookies and I hope you’ll appriciate them: surely your children will do! I used a pan (which you can find here) which I recived from Silikomart, with whom I cooperate from several time. When I saw it I immediately thought to these cookies and I set to work!


Some advices:


-if you don’t have a dog like mine, that risks to leave fall the Christmas’ tree, trying to eat the cookies, you can prepare bigger cookies and hang them on your tree with a ribbon! There will not be a sweeter and taster tree! 


-if you don’t like some of the spices I put in, you can use other spices or leave them

-I didn’t temper chocolate because cookies were cute enough like that. However, if you want to temper it, you can look how to do it here (please use google translator).


Ingredients (makes 16):


For chocolate plaques:

100g of milk chocolate
75g of white chocolate

for cookies (you will obtain more than 16 cookies, but they are very good without chocolate too):

250g of pastry flour
125g of butter
100g of white sugar
1 egg
1 pinch of salt
cinnamon powder
vanilla
ginger powder
clove powder

for the assembly:

more or less 75g of white chocolate


I melted the white chocolate in the microwave ( if you prefer, you can melt it in a bain-marie). I filled the deeper part of the pan with a teaspoon, following the picture. I left it to cool. I melted the milk chocolate and filled the pan to the brim, then I left it to cool.

I cut the butter in cubes and left to melt, then I mixed it with the sugar. I added spices and salt, then the egg. Finally I added the flour and kneaded well. You can knead both with the kneader and by hand, but in this istance do it very quickly, in order not to heat the pastry too much. I formed a ball with the pastry and left it to stand in the fridge for one hour.

I rolled up the pastry with a rolling pin. I used a chocolate plaque to know how bug I had to cut the cookies and cut many pastry rectangles. I cooked the cookies at 190° for more or less 12 minutes. I left them to cool.

I melted the white chocolate untili it was creamy, then I spread a little of it in the middle of the cookie. I put a chocolate plaque on it, pressing a little bith with the finger in order to glue it. I left it to cool.

mercoledì 28 novembre 2012

Arancine di riso





Se non fosse che è attaccata al collo, in questo periodo dimenticherei anche la testa: sono totalmente persa nei miei pensieri. Non mi riferisco pensieri di alto livello, la mia attività cerebrale ultimamente è decisamente piatta.
Non c’è giorno che non sbatta contro qualche mobile, dimentichi qualcosa di essenziale (vedi chiavi di casa quando rientro alle 2 del mattino) o faccia tutto alla velocità di una lumaca.
Spero sia il tempo, il cambio di stagione o che so io e che passi in fretta, perché ho veramente un sacco da fare.
Le foto della ricetta di oggi sono uno dei tanti esempi del mio rincoglionimento: lavoro per delle ore, tutto è pronto, la ricetta è riuscita alla grande e….non ci credo: ho dimenticato la schedina sd! Io che già pregustavo foto da far venire l’acquolina alla bocca, mi ritrovo a dover fotografare con lo smartphone, che non è proprio pessimo ma le arancine si sarebbero meritate molto ma molto di più!
Non vi mentirò, la preparazione è lunga ma se ci si organizza bene si può fare tranquillamente, magari una domenica. Io ho avuto un bravissimo aiutante, che diciamocelo, ha fatto il grosso del lavoro. Senza di lui credo non sarei mai riuscita a fare il foro per il ripieno: grazie amore mio!
La frittura è stata molto più semplice del previsto, grazie alla friggitrice, e mettendola sul balcone non abbiamo neanche impuzzolentito la casa o noi stessi.
Direi che alla fine il risultato è stato superiore alle aspettative: le arancine erano gustose, saporite, con una bella crosticina fuori e il formaggio filante all’interno! Una parte è stata congelata, vi farò sapere come sono.



Ringrazio tantissimo Roberta per avermi “costretta” a provare questa ricetta: non avrei mai pensato di riuscirci!

Prima di lasciarvi alla ricetta voglio ricordavi l’iniziativa che ho lanciato per natale: ti dono un blog! Non serve cucinare, non richiede troppo impegno ma secondo me è un’idea carina per l’avvento. Per saperne di più cliccate sull’immagine! 



Ingredienti (per 19 arancine):


per il riso:

1 kg di riso originario
2,5 l di brodo vegetale
1 bustina di zafferano
50 gr di burro
50 gr di parmigiano
1 cipolla 
olio extra vergine d'oliva
sale

per il primo ripieno:

80 gr di salame piccante
180 gr di scamorza affumicata
200 ml di latte 
20 gr di farina
15 gr di burro
sale

per il secondo ripieno (vi avanzerà, ma è buonissimo: mangiatelo o conditeci la pasta):

mezza melanzana
200 gr di passata di pomodoro
un cubetto di grana (non mi ricordo quanto pesa)
60 gr di mozzarella
sale
olio extra vergine d'oliva

per la lega:

800 ml d'acqua
400 gr di farina
un presa di sale

per la panatura:

400 gr di pane grattuggiato

per la frittura:

3 l di olio di semi di mais


Ho preparato il brodo con carota, sedano e cipolla. Ho eliminato le verdure, quindi ho sciolto lo zafferano nel brodo.
Ho tritato la cipolla, quindi l'ho fatta appassire con un po' d'olio in una pentola. Ho aggiunto il riso e l'ho fatto appassire un paio di minuti, quindi ho versato un po' di brodo. Ho continuato ad aggiungere brodo all'occorrenza fino a cottura ultimata. Ho tenuto il riso al dente e compatto (non cremoso quindi). Ho messo la pentola nell'acqua fredda, senza farla entrare all'interno. Ho mantecato con burro e parmigiano.
Quando il riso si è intiepidito, l'ho trasferito in una teglia. Ho coperto con un foglio di alluminio e ho messo in frigo.

Per il primo ripieno ho tagliato la melanzana a cubetti. Ho messo un po' d'olio in una pentola e ho aggiunto le melanzane. A metà cottura ho aggiunto la passata e il sale. Ho messo a raffreddare. Ho aggiunto il parmigiano grattuggiato e la mozzarella tagliata a cubetti. 


Per il secondo ripieno ho tagliato a cubetti la scamorza e il salame. In un pentolino ho sciolto il burro, quindi ho aggiunto la farina e ho fatto cuocere per un paio di minuti, mescolando bene. Ho aggiunto il latte e ho mescolato per far sciogliere i grumi. Ho salato e fatto rapprendere un po'. Ho tenuto la besciamella piuttosto liquida. Ho fatto raffreddare, quindi l'ho aggiunta al salame e alla scamorza.


Ho preso il riso e ho formato 19 palline. Con il pollice ho creato un incavo, che sono andata a riempire con il ripieno. Ho richiuso bene le palline. 

Ho mescolato la farina con l'acqua e il sale. Ho pocciato ogni arancina nella lega, quindi le ho passate tutte nel pangrattato.

Ho scaldato l'olio a 190° nella friggitrice quindi vi ho tuffato le arancine, due per volta. Ho cotto pochi minuti, fino a doratura. Ho scolato e le ho servite ancora calde.


Con questa ricetta partecipo all'mtc di novembre:


lunedì 26 novembre 2012

Il mio Merano Winefestival|




E' decisamente ora di scrivere questo post, quindi all'opera!

Come molti di voi forse sapranno dal 10 al 12 novembre si è svolto il Winefestival a Merano. Potevo mancare? Certo che no! Dopo diversi anni che rinunciavo a causa del prezzo del biglietto piuttosto elevato (85 euro), quest'anno ho chiesto l'accredito di stampa e mi sono fiondata alla manifestazione.



Nonostante la pioggia torrenziale sono riuscita ad arrivare quasi asciutta alla Kurhaus, sede della manifestazione. Già solo l'edificio vale parte del biglietto, vedere per credere.

Lo ammetto, io di vino non capisco quasi nulla: sto facendo i primi passi in questo mondo e mi rendo conto di avere moltissimo da imparare. Una cosa è sicura dunque: il Winefestival mi ha fatto venire ancora più voglia di imparare a degustare il vino e appena ne avrò la possibilità mi iscriverò a un corso!
Nel frattempo mi sono fatta guidare da nasi (o palati?) più esperti e ho cercato di darmi un tono, cercando di non buttare il vino per terra mentre lo roteavo e cercando di apprendere il più possibile.



Sicuramente una cantina che mi ha colpito è stata la Fattoria Poggio Gagliardo: producono vino come nel 1700! Nessun pesticida, nessuna meccanizzazione e schiacciano l'uva con i piedi! Beh, forse sarà antieconomico, ma ragazzi, è troppo romantico!! Poi diciamocelo, Andrea Surbone ti racconta il vino in modo talmente accattivante che non può non piacere (non a caso è uno scrittore).

Da brava foodblogger comunque, non posso negare che la zona che mi interessava particolarmente era quella dedicata al cibo: Culinaria che al suo interno ospitava anche GourmetArena.
Culinaria accoglie produttori di eccellenza da tutta Italia e li riunisce in un unico spazio, consentendo di attarversare il paese col palato.

Sono molte le pelibatezze che ho assaggiato ma ci sono alcuni produttori che mi hanno colpita particolarmente, un po' per i prodotti e un po' per la passione con cui li hanno proposti. Credo meritino uno spazio in questo post e vi consiglio di dare un'occhiata al loro sito (cliccate sul nome, verrete reindirizzati al relativo sito).



L'associazione custode del gusto raccoglie sotto la propria ala dei prodotti davvero particolari. La signora dello stand mi ha fatto assaggiare un sacco di tipi di marmellate e mostarde che mi hanno veramente colpita.
 La confettura di pesche è un'esplosione di gusto, sembra di mangiare il frutto ben maturo in piena estate: fantastica! Sono però le mostarde che mi hanno rapita: potrebbero quasi convincermi a mangiare il lesso, che a me proprio non piace. All'apice della classifica devo mettere per forza quella di arance speziata, me la sarei mangiata a cucchiaiate! Fantastica anche la salsa bio alle zucchine e cavolo cappuccio, che non si chiamerà mostarda ma è comunque dolce e va utilizzata con le carni.



Benché meno loquaci, i rappresentati di TrotaOro hanno catturato la mia attenzione grazie ai loro prodotti. Il perché è presto detto: utilizzano pesci poveri e locali e ne tirano fuori delle meraviglie e io adoro tutto ciò!! Salmerino e trota vengono spesso snobbati e conisderati pesci che non sanno di nulla ed è davvero un peccato perché con le giuste tecniche di cottura sanno essere un'alternativa alla solita orata o all'iperincentivato salmone. Oltretutto si tratta di pesci molto economici, il che, di questi tempi, non guasta. TrotaOro produce anche le uova di trota che sono davvero bellissime e pure buone!




Last but not least, ci sono loro: i pasticceri Lorenzetti! Qui un grazie grandissimo va ad Elena di Meno male siam golosi, che appena arrivata al Winefestival mi ha portata ad assaggiare le meraviglie create da questa pasticceria. Inutile dirvi che durante la giornata siamo passate più volte allo stand per assaggiare qualcosa di nuovo e non siamo mai rimaste deluse!
Fanno dei panettoni e dei pandori da paura, i migliori mai mangiati! Notare che io il panettone non lo mangio....(a parte quello che faccio in casa) e dei loro mi sono innamorata ad ogni morso. In generale sono anche contraria alle storpiature della ricetta tradizionale, tipo il panettone al cioccolato o il pandoro al limone ecc, ma dopo aver assaggiato i loro mi sono convertita.
Questa settimana i miei passeranno per Verona e ho già in mente di spedirli in pasticceria a fare scorta per natale: non vedo l'ora!!!

Sopra vi ho nominato anche la GourmetArena: che sarà mai? Un vero angolo di gusto: abitato da blogger, chef e produttori era il luogo dove gustare splendidi piatti e ascoltare interessanti racconti! :) Io non ho partecipato in prima persona ma ho potuto assistere come spettatrice ad alcuni show cooking e presentazioni di chef e prodotti, a cura di un sacco di ganzissimi blogger! ;)
Tra di loro Elena di Meno male son golosa, Doriana di La signora dei fornelli, Veronica di Sporablog e Francesca e Pietro di Singerfood e Chiccherie. Da ringraziare c'è anche Carlo Vischi che correva di qua di là organizzando d twittando tutto ciò che succedeva. :)

Giusto per farvi gola, ecco cosa ho assaggiato con grande piacere (per le ricette cliccate sul nome de piatto):

tortelli di uva fragola e pancetta croccante dello chef Carlo Molon: davvero buonissima la pomata di uva fragola!



riso e bollicine dello chef Alfio Ghezzi: molto delicato e particolare.



Bene, credo di avervi dato almeno un'idea di quel che è stato per me il winefestival quindi passo e chiudo! ;) baci

domenica 25 novembre 2012

Ti dono un blog: avvento con le foodblogger!

Brushes from: http://lileya.deviantart.com/



Dovrò farmi passare il blocco dello scrittore, giuro che domani vi posterò il racconto del Wine Festival che se no faccio prima a pubblicare il tutto l'anno prossimo.

Oggi però voglio parlarvi di un'idea che mi è venuta in mente ieri e che mi è subito piaciuta (modestamente...). Ho chiamato questo gioco: ti dono un blog!

Per tutto l'avvento voglio impegnarmi a regalarvi, o meglio segnalarvi, giornalmente un blog che mi piace. Non importa che sia piccolo, grande, italiano o straniero: voglio fare questo piccolo regalo a voi e magari al proprietario del blog che si fa un po' di pubblicità.

Per ragioni di praticità e velocità, non posterò giornalmente sul blog ma troverete il mio commento e il link del blog che ho scelto sulla mia pagina facebook e su twitter a cui potete accedere cliccando sulle relative icone a destra.

Siccome questa idea mi piace proprio, vorrei invitarvi a partecipare a questa iniziativa: non si vince nulla di materiale ma secondo me è un'ottima occasione per conoscere nuovi blog, amici e per sentirci ancora più uniti.

Se volete partecipare dunque, vi chiederei di:

1. copiare l'immagine e incollarla nella vostra home, o in una pagina dedicata, mettendo il link a questo post (NB: hashtag per twitter e istangram: #tidonounblog)

2. a partire dall'1 di dicembre e fino al 24 indicare giornalmente un blog che vi piace (io ho pensato a quelli di cucina ma non vedo perché limitarci ad essi, date libero sfogo alla vostra fantasia). Se non ce la fate a postare giornalmente non fatevi troppi problemi, è un gioco, ma metteteci tutto l'impegno che potete :)

3. segnalatemi sotto a questo post dove postate le vostre proposte (post o pagine del blog, pagina facebook, twitter o altro): troverete l'elenco completo dei partecipanti a questa pagina.

4. cercate, per quanto possibile, di indicare sempre un motivo per cui vi piace il blog che consigliate. Potete anche indicare una ricetta o una foto che vi è piaciuta particolarmente.

5. divertitevi :)

giovedì 8 novembre 2012

Panini da hamburger (Hamburger's bread rolls)




Dopo una lunga notte è stato eletto il nuovo (beh, mica tanto...) presidente degli Stati Uniti. Avrei voluto seguire tutto lo spoglio dei voti, ma a mezzanotte e dieci ero già a russare sul divano. Non ho più l'età...
Al di là dello schieramento politico, devo dire che elezioni americane mi emozionano sempre. E' un modo completamente diverso di fare politica rispetto all'Italia: si coinvolge tutta la famiglia, ci si mette passione e benché si festeggi in grandi spazi in cui sventolano bandiere colorate, c'è una grande sobrietà, discrezione. Forse è solo apparenza ma in questi momenti provo una grande invidia per quell'ambiente.
In generale non ho mai avuto il sogno americano, non sono di quelle che sogna di andare in America fin da piccola, e a dirla tutta non ci abiterei mai. Tuttavia negli ultimi anni il mio interesse per questo paese è molto cresciuto e confesso che prima o poi un bel viaggio oltreoceano voglio farmelo.
Ho rivalutato anche la cucina: mi sono liberata dai preconcetti sulla cultura gastronomica statunitense e ora vorrei saperne sempre di più.
Per ora l'unico libro di cucina americana che ho è "Buon appetito America!" di Laurel Evans. Costa 25 euro e sono soldi davvero ben spesi. A me è piaciuto tantissimo, le ricette sono intervallate da racconti e le foto sono molto belle, vere.
E' proprio da questo libro che ho preso la ricetta che faccio sempre per i panini da hamburger. Ultimamente infatti, io e il mio ragazzo preferiamo prepararci gli hamburger a casa, piuttosto che prenderli al fast food. I nostri sono molto più succulenti, sani ed economici!
Ci divertiamo a prepararli assieme e provare sempre qualche nuova combinazione. Sia i panini che gli hamburger sono facili da preparare e credetemi: ne vale veramente la pena!
Vi lascio alla ricetta dei panini e sotto troverete qualche consiglio per farcirli! Baci


Ingredienti (per 6 panini):

170 ml di acqua tiepida
30 gr di burro morbido
1 uovo
455 gr di farina 0
50 gr di zucchero
1 cucchiaino di sale
7 gr di lievito disidratato


Ho messo insieme tutti gli ingredienti e ho impastato fino ad ottenere un impasto liscio. Ho messo a lievitare per circa un'ora e mezza. Ho diviso l'impasto in 6 parti e ho formato 6 panini, schiacciandoli un po'. Ho lasciato a lievitare per un'altra ora. Ho cotto per circa un quarto d'ora a 190°, forno statico.

Se volete farcire i panini ecco cosa vi serve (dosi per 4 panini):

420 gr di macinato di bovino
2 foglie di lattuga
8 fette di edamer
pancetta in fette
aglio in polvere
sale, pepe
salse
Ho condito la carne macinata con sale, pepe e aglio in polvere. Ho creato quattro hamburger della stessa dimensione. Ho cotto la pancetta in una padella rovente e l'ho messa da parte. Nella stessa padella ho messo gli hamburger, li ho fatti cuocere da un lato, quindi li ho girati. Una volta girati, ho appoggiato due fettine sottili di formaggio sull'hamburger. Una volta cotti, li ho messi da parte. Ho tagliato i panini in due e li ho appoggiati sulla piastra. Ho messo un po' di salsa su ogni fetta di pane, ho appoggiato sul pane gli hamburger, ho aggiunto la pancetta e la lattuga tagliata e ho richiuso.
Se vi piace la salsa del famoso Big Mac potete ottenerne una molto simile mischiando insieme un po' di cipolla rossa tritata, maionese e succo di limone. 




After a long night the new (well, not really…) president of the Usa has been elected. I would have wanted to follow the count of votes, but at ten past midnight I was already snoring on the sofa. I’m grown out…
Beyond the alygnment, I have to say that american elections are always able to emotion me. It’s really a different way to play politics compared to Italy: the whole family is involved, they are passionate and although the celebrations take palce in big spaces, where many flags wave, there is much sobriety, tact
In general I’ve never had the american dream, I’m noto ne of those who dream to travel to America since I was a child, and in very truth I would never live there. However, in the last years my interest for this country has grown very much and I confess that I would like to far acrosst the Atlantic sooner or later.
I reappraised the cooking too: I freed myself from preconceptions on american gastronomic cultureand now I would like to know more about it.
Currently I ony have one book about american cooking: “ Buon appetito America” of Lauren Evans. It costs 25 euros and it values every euro. I loved it, the recipes are broken up by stories and the pictures are beautiful, real.
It’s just from this book that I took the recipe that I always use to prepare hamburger’s bread. Recently, my boyfriend and me, prefer to prepare the hamburger at home, instead of taking them in fastfood. Ours are much more tasty, healthy and cheap!
We enjoy ourself to prepare them together and to try always a new combination. Both bread and hamburgers are easy to prepare and believe me: it’s worth one’s while.
I leave you to the recipe of the bread and beneath you will find some advices to fill them.

Ingredients (makes 6):

170ml of lukewarm water
30g of melted butter
1 egg
455g of all-purpose flour
50g of white sugar
1 teaspoon of salt
7g of dried brewer’s yeast

I put all the ingredients together and kneaded until I obtain a smooth pastry. I left it to rise for one hour and half. I divided the pastry in 6 parts and formed 6 bread rolls, squashing them a little bith. I left them to rise for an hour. I baked them for more or less 15 minutes in static oven at 190°.

If you want to fill bread rolls, that’s what you need (makes 4):

420g of mince beef
2 lettuce leaves
8 Edamer or cheddar slices
Bacon slices
Dried garlic
Salt, pepper
sauces

I spiced the meat with salt, pepper and garlic. I formed four hamburger of the same size. I cooked the bacon in a hot fryingpan and put ita side. I put the hamburger in the same pan, I cooked them on one hand, then I turned them. I put two slices of cheese on each hamburger. When they where cooked, I put them aside. I cut the bread rolls in two part and put them on the pan. I put a bith of sauce on each slice of bread, I put hamburgers on the, and added bacon and lettuce.

If you like the famous sauce of Big Mac you can do a similar one, mixing together a bith of red chopped onion, mayonnaise and lemon juice.

lunedì 5 novembre 2012

Pane dolce del sabato ai semi di papavero (Sweet Saturday bread with poppy-seeds)



Lo confesso, sono una perfezionista, specie sulle cose che mi interessano davvero. Chi mi conosce forse userebbe un termine un po' meno simpatico, come "puntigliosa". Quando inizio, non mi fermo più!
All'università, se una pagina di appunti non è come la voglio, sono capace di stracciare tutto e ricominciare da capo. Quando cucino, ci tengo molto all'aspetto di quello che servo. Quando scrivo un post sul blog, voglio sempre che ciò che scrivo sia interessante, o che comunque rispecchi ciò che penso e sento in quel momento (ecco perché non riesco a scrivere i post in anticipo).
Questo è il motivo per cui a volte non scrivo per un po', pur avendo diverse ricette in lista, pronte per essere pubblicate, in tutta la loro golosità. Se sono di cattivo umore, o annoiata o semplicemente non ho nulla da comunicare non ce la faccio proprio: rimando, temporeggio, scrivo e cancello, insomma il post non s'ha da fare. 

Ho provato a scrivere questo post per una settimana di fila senza risultato e purtroppo mi sono anche scaduti i termini per partecipare all'mtc di ottobre, ma era più forte di me. Visto però, che la ricetta del mese l'ho provata e l'ho pure trovata meravigliosa, mi sono detta che vale proprio la pena di condividerla con voi, anche al di fuori dell'mtc.




Si tratta di un pane dolce del sabato, ricetta della cucina Kosher e che quindi deve seguire tutte le regole di questa particolare cucina. Un esempio? Non potendo abbinare carne e derivati del latte, e mangiando carne di sabato, il pane dolce non può assolutamente contenere latte o suoi derivati.

Devo dire che da buona altoatesina, all'inizio ero un po' perplessa dall'assenza di burro nella treccia: temevo che venisse dura o che sapesse troppo di olio di oliva. Mi sono dovuta ricredere alla grande: la pasta è morbidissima e profumatissima e credo proprio che rifarò questa splendida treccia anche con altri ripieni.
Per questa volta ho deciso di utilizzare un ripieno tipico delle trecce dolci dell'Alto Adige: la crema al papavero. A me piace moltissimo e se non altro è un po' diversa dal solito. 
 

Pronti per la ricetta? Allora prima di passare agli ingredienti, ringrazio tantissimo Eleonora (la ricetta dell'impasto è sua) e ringrazio anche voi che ogni volta leggete i miei post! :) So che molti leggono senza commentare, ma per favore, non siate timidi! Mi fa sempre piacere leggere un commento, qualunque esso sia! E se provate una mia ricetta, fatemelo sapere, anche se dovesse essere venuta male: possiamo trovare il modo per farla venire bene! baci


Ingredienti:

per la pasta:

570 gr di farina 0 (la ricetta originale ne prevedeva 500 ma per raggiungere una consistenza lavorabile ho dovuto aggiungerne altri 70, vedete voi se ne bastano 500 e in caso aggiungete)
2 uova medie (il peso dovrebbe aggirarsi intorno ai 62 gr per uovo)
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra fresco
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine di oliva (usatene uno dal sapore leggero)
10 gr di sale

per il ripieno e la decorazione:

370 gr di acqua
100 gr di semi di papavero + altri da mettere sopra
80 gr di pane grattuggiato + altro se necessario
2 cucchiai di miele
60 gr di zucchero
cannella
un uovo


Ho fatto sciogliere il lievito nell'acqua, aggiungendo un cucchiaino di zucchero. Ho lasciato a riposare per una decina di minuti. Ho mischiato la farina con il sale e lo zucchero e vi ho aggiunto il lievito. Ho iniziato ad impastare (potete farlo sia a mano che con l'impastatrice), quindi ho aggiunto l'olio e infine le uova, uno alla volta. Ho continuato ad impastare finché l'impasto non si staccava dalla ciotola. Ho lasciato lievitare circa 3 ore (i tempi di lievitazione cambiano moltissimo a seconda dell'umidità e della temperatura).

Nel frattempo ho preparato il ripieno. Ho messo a bollire l'acqua. Una volta ragiunto il bollore, ho tolto l'acqua dal fuoco e ci ho aggiunto tutti gli altri ingredienti (tranne l'uovo). Ho lasciato a riposare circa 5 minuti. Il ripieno dev'essere spalmato sulla pasta, quindi non dev'essere troppo liquido. Se necessario, aggiungete ancora pane grattuggiato. Ho messo a raffreddare in frigo.

Ho tagliato l'impasto in due, quindi ho diviso ogni pezzo in altri tre pezzi.
 
Ho infarinato il piano di lavoro e con il mattarello ho tirato ogni pezzo di pasta, creando delle strisce larghe circa 15 cm e larghe 35 cm. Ho spalmato un po' di ripieno su ogni striscia, quindi ho richiuso la pasta, creando dei salsicciotti. Ho preso tre salsicciotti e li ho uniti in cima, quindi ho creato una treccia. Ho seguito lo stesso procedimento anche per l'altra pasta. 
Ho messo a lievitare per altre due ore.

Ho sbattuto l'uovo con un cucchiaio d'acqua e l'ho usato per spennellare le due trecce. Ho cosparso la treccia con semi di papavero e ho infornato a 200°, forno statico, per circa 25 minuti.






I confess, I’m a perfectionist, especially in those things that I’m really interested in. People who know me would probably use a term a bith less nice, like “punctilious”. When I begin, I don’t stop myself!

In university, if a notes’ paper isn’t like a would like, I rip it out and I start again from the beginning. When I cook, I’m very fond of the aspect of what I serve. When I write a post on the blog, I always want that waht I write is interesting, or however, that it reflects what I think and feel in that moment (that’s why I’m not able to write posts in advance).

That’s the reason cause now and then I don’t write for a little while, althought I have several recipes ready to be published, in all their gluttony. If I’m in a bad mood, or I’m bored or simply I’ve nothing to say, I really can’t manage it: I postpone, stall, write and obliterate, in short the post is not ready to born. 

I tried to write this post for a week without managing it and unfortunately the time to participate to mtc of october is up, but I couldn’t resist. But seeing that I tried the recipe of the month and I find it wonderful, I said to myself that it could be worth sharing it with you, also out of the mtc.

It’s a sweet bread of Saturday, a recipe of the Kosher cooking, that has therefore to follow all the particular rules of this cooking. An example? It’s forbidden to match meat and milk derivatives and Jews eat meat on Saturday, the sweet bread can’t absolutely contain milk or milk derivatives.

 I’ve to say that as good South Tyrol’s girl, I was a bith perplexed by the absence of butter: I was afraid that the braid would be hard or that it could taste too much of olive oil. I had to change my mind: the pastry is very soft and fragrant and I think that I will do this braid again, trying also new fillings.

This time I used a typical filling of the brioche braid of South Tyrol: the poppy cream. I love it and is original.

Ready for the recipe? Before going on to the ingredients, I thank Elonoravery much (the recipe of the pastry is hers) and I thank you, that read my posts every time too! :) I know that many of you read without commenting, but please, don’t be shy! I’m very happy to read a comment, whatever it is! And if you try one of my recipes, let me know it, also if it doesn’t work: we can find a way to correct it! kisses


Ingredients:


for the pastry:


570g of all-purpose flour (the original recipe said 500g but to reach a workable consistency I needed to add 70g more, see for yourself if you should add more)
 2 middle eggs (the weight should be around 62g for each egg)
100g of white sugar
 20g of fresh brewer’s yeast 
125ml of lukewarm water
125ml of extra virgin olive oil (use a light flavoured one)
10g of salt

for the filling:

 
370g of water
100g of poppy-seeds + more for the decoration
80g of breadcrumbs + more if necessary
2 tablespoons of honey
60g of white sugar
cinnamon
1 egg

 I dissolve the yeast in the water with a teaspoon of sugar. I let it to stand for 10 minutes. I mixed the flour with the salt and and the sugar, then I added the yeast. I began to knead (you can do it with the kneader or by yourself), then I added the oil and the egg, one-by-one. I continued to knead until the pastry came off of the bowl. I let it to rise for more or less 3 hours (the rising time change notably depending on the dampness and the temperature).

In the meantime I prepared the filling. I boiled the water, then I added all the ingredients (except for the egg). I let it to stand for more or less 5 minutes. The filling has to be spread on the pastry, so it must not be too liquid. If necessary, add some breadcrumbs more. I let it to cool in the fridge.

 I cut the pastry in two pieces and then I divided each piece in 3 more pieces.

I floured the worktop and rolled the pastry with a rolling pin, obtaining 3 pastry strips, 35 cm wide and 15 cm high. I spread a bith of the filling on each strip, then I closed the pastry, obtaining 3 “sausages”. I joined the 3 sausages together on the top, then I formed a braid. I floowed the same procedure for the other piece of pastry.

I let it to rise for two more hours.

I beat the egg with a tablespoon of water and I used it to brush the two braids. I sprinkled the braids with poppy-seeds and baked in static oven at 200° for more or less 25 minutes.